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Predappio, l'opposizione scrive a Prefetto e Ministero: "Abolite le commissioni permanenti del Consiglio"

A Predappio il gruppo di centro-sinistra "Generazioni in Comune" scrive a Prefetto e Ministero contro una scelta riguardante il Consiglio comunale

A Predappio il gruppo di centro-sinistra "Generazioni in Comune" scrive a Prefetto e Ministero contro una scelta riguardante il Consiglio comunale: "La decisione di parte della maggioranza di destra del Comune di Predappio, a guida del Sindaco Canali, di abolire il carattere permanente delle Commissioni consiliari dal Regolamento del Consiglio comunale e' un atto molto grave, adottato per annientare la partecipazione democratica. Oltre a umiliare il ruolo della minoranza e la possibilità di controllo degli atti a cui e' chiamata nell'interesse di tutti i cittadini, questa decisione non ci trova d'accordo sia per come è stata adottata sia perché è una forzatura giuridicamente illegittima.  Per questo motivo abbiamo deciso di sottoporre la stessa all’esame di Prefettura e Ministero degli Interni. La forzatura della maggioranza è uno schiaffo al diritto di trasparenza e alla possibilita' di verificare gli atti con i responsabili tecnici e avvalendosi di tempi congrui: e' uno schiaffo alla partecipazione democratica".

"La decisione e’ sicuramente sbagliata nel metodo in quanto il Regolamento consiliare è posto a garanzia di maggioranza e minoranza e conseguentemente una sua modifica sarebbe stata opportuna quantomeno discuterla insieme e non imporla, sfruttando oltretutto ragioni d’urgenza legate al Covid che nulla hanno a che vedere con tale modifica. E’ sbagliata poi nella sostanza perchè l’eliminazione del carattere permanente delle commissioni consiliari rischia di eliminare l’unico luogo vero di approfondimento, ma anche di dialogo e democrazia necessario alla preparazione del consiglio comunale, circostanza di cui la stessa attuale maggioranza è ben consapevole.Nelle Commissioni consiliari i tecnici comunali, assessori e consiglieri di maggioranza illustrano le pratiche che hanno istruito; e questo momento è fondamentale per i consiglieri di minoranza che hanno modo di conoscere ciò che si tratterà in consiglio e di chiedere informazioni e approfondimenti in merito. La trasparenza di informazione e la possibilità per gli stessi consiglieri comunali di minoranza di svolgere in maniera consapevole il ruolo, che la legge e gli elettori hanno assegnato loro, dovrebbe essere caro e fondamentale anche alla stessa maggioranza proprio per una buona amministrazione perché quanto più c’è controllo e dibattito su ogni atto dell’amministrazione tanto più esso è forte".

"Ma la decisione di rendere di fatto aleatorie le commissioni consiliari è, a nostro parere, soprattutto illegittima, come abbiamo evidenziato nel corso del consiglio, in quanto la modifica del carattere permanente delle stesse ponendosi in evidente contrasto con lo stesso Statuto Comunale (fonte primaria e sovraordinata che stabilisce le norme fondamentali di organizzazione dell’ente, anche a garanzia delle minoranze, dice il testo unico, e che prevede che il consiglio si avvalga appunto di “commissioni permanenti” per settori organici  con “funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare”). Abbiamo evidenziato come lo stesso Testo Unico sugli enti locali – nel disciplinare il consiglio comunale art. 38 – rimette allo statuto approvato con maggioranze particolari la scelta della istituzione delle commissioni. La maggioranza, invece, con un’interpretazione forzata di una diversa disposizione del testo unico non certamente riferibile alle commissioni consiliari, senza nulla aver concordato  e  facendo dello stesso statuto Comunale carta straccia, ha deciso che d’ora in avanti le commissioni consiliari si deciderà ogni anno a maggioranza semplice se mantenerle o meno".

"Riteniamo pertanto tutto ciò, oltre che sbagliato, illegittimo anche giuridicamente: il nostro statuto (che fu approvato all’unanimità) ha, come detto, fatto la scelta delle commissioni permanenti ed appare quindi illegittimo pensare oggi di abolire le stesse sulla base di una semplice modifica del regolamento consiliare.  Non è un caso che si sia spaccata la stessa maggioranza con l'astensione al voto del consigliere Pestelli. Da qui la scelta di sottoporre la delibera ad una valutazione della Prefettura e del Ministero degli Interni, come detto nello stesso consiglio, riservandoci di rimetterci alle loro decisioni", conclude la nota del gruppo consiliare GenerAzioni in Comune,

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