rotate-mobile
Politica

Primarie Pd, i sostenitori di Orlando: "Con lui un segretario che unisce e a tempo pieno"

Per i sostenitori della mozione di Orlando non saranno primarie particolarmente partecipate perché "non pare ci sia molta spinta dal gruppo dirigente", polemizza Zanotti

Il consigliere comunale Jacopo Zanotti, il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi, la coordinatrice regionale donne del Pd Lucia Bongarzone, e l'esponente del Pd forlivese Maria Teresa Vaccari: sono questi i quattro volti con cui a Forlì si presenta la mozione di Andrea Orlando, in vista delle prossime primarie del Partito Democratico del 30 aprile. La candidatura di Orlando - essendo di fatto assente a Forlì un comitato di sostegno al terzo candidato Michele Emiliano - è quella che a livello locale coagula il dissenso rispetto alla segreteria uscente di Matteo Renzi.

Gli esponenti “orlandiani” stanno ben attenti a distinguere l'azione di governo dalla segreteria politica di Renzi, salvando la prima ma criticando la seconda. Per questo per Zanotti “quella di Orlando è una scelta di discontinuità, ma non di disconoscimento del governo Renzi”. Quest'ultimo, infatti, “ha fatto riforme positive, come sugli eco-reati, il caporalato, e i diritti civili, cose di sinistra, ma calate dall'alto e non comprese tanto che il 4 dicembre il nostro elettorato ci ha voltato le spalle, in particolare molti giovani, su una riforma che era largamente condivisibile”. Quindi “ora bisogna ricucire le ferite e in questo Andrea Orlando ha una proposta più efficace”.

Primarie Pd, la mozione Orlando si presenta

Con Orlando, in sostanza, si guarda più al partito, che al governo del Paese, secondo Valbonesi: “La sua candidatura è l'unica unitaria, l'unica che si preoccupa dell'ascolto delle parti sociali, prima di tutto per chi è in difficoltà, colpito dalla crisi. Con queste primarie scegliamo un  segretario di partito che si renda conto che abbiamo perso il 25% dei tesserati in Italia, il 35% percento a livello regionale”. Determinante per il suo appoggio è il fatto che, spiegano i suoi sostenitori, se Orlando vincerà le primarie farà il segretario di partito a tempo pieno, pur prevedendo lo statuto del Pd che il segretario è anche il candidato naturale per il governo.

La necessità dei due ruoli distinti la spiega Vaccari: “Se Orlando sarà eletto si dedicherà solo al partito. In uno sistema tripolare è difficile pensare che si possa governare da soli e le alleanze diventano determinanti. Voglio che si dica prima delle elezioni con chi ci si intende alleare e Orlando dice chiaramente di voler guardare a sinistra, dà maggiore forza per un governo di centro sinistra, rispetto ad alleanze innaturali col centro destra”. Conclude Bongorzone: “Sostengo Orlando perché è una persona 'normale', che rimette al centro i contenuti, quando dice  una cosa prima ci ragiona e la dice solo se si ritiene in grado di farla. Intende la politica come la intendiamo noi: coi contenuti e non con promesse che solleticano la pancia degli elettori, senza ricorrere a slogan e tweet”. Ed infine: “Non ci siamo chiesti il perché della sconfitta del 4 dicembre: in quel “no” c'erano gli operai, le periferie, i disoccupati. Invece nel Pd siamo andati avanti come un  treno, non siamo riusciti a condividere le politiche positive che sono state fatte, l'azione di governo è stata positiva ma non condivisa. Orlando può portare a livello nazionale la concertazione che è tipica dell'Emilia romagna”.

Per i sostenitori della mozione di Orlando non saranno primarie particolarmente partecipate perché “non pare ci sia molta spinta dal gruppo dirigente”, polemizza Zanotti, che azzarda un numero: “Se ci saranno i 6.480 votanti delle ultime primarie per la scelta del candidato sindaco sarà un buon risultato, anche se ci auguriamo una cifra ben superiore”. “Se veramente si intende passare dall'io al noi, lo si fa portando molta gente alle primarie, non appaltando la parte sinistra del partito a Martina con cui Renzi ha fatto il ticket. Un domani vogliamo un segretario in grado di parlare con tutti, non delegando parti di partito ad altri”. E se vincesse Orlando, Renzi potrebbe essere il candidato premier? "Il giorno dopo le primarie, si deve lavorare assieme", concludono gli "orlandiani".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Primarie Pd, i sostenitori di Orlando: "Con lui un segretario che unisce e a tempo pieno"

ForlìToday è in caricamento