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Regione, primarie Pd: Balzani è in corsa, depositate 4.800 firme

Rispetto al limite minimo delle 4000 firme, imposto dal regolamento, le firme effettivamente depositate sono state 4800, di fronte ad una disponibilità di oltre 5900 firme

I referenti del Comitato per Roberto Balzani, candidato alle primarie per la Presidenza della Regione Emilia-Romagna, hanno consegnato alle 11.30 di giovedì mattina, presso la sede regionale del Pd, in via Cairoli a Bologna, le firme raccolte tra iscritti ed elettori, necessarie per presentare la candidatura. Rispetto al limite minimo delle 4000 firme, imposto dal regolamento, le firme effettivamente depositate sono state 4800, di fronte ad una disponibilità di oltre 5900 firme, raccolte fino alla consegna.

Per ragioni di tempistiche legate alle procedure burocratiche e per essere certi di non sforare i rigidi termini previsti dal regolamento (che impone un massimo di 5000 firme raccolte), infatti, si è deciso di non depositarne altre. Sostiene una nota del comitato: “Un risultato del quale il comitato si mostra orgoglioso e che deriva dalla modalità con cui finora è stata condotta la campagna: attraverso i banchetti nei luoghi pubblici, nelle piazze, alle feste democratiche, a diretto contatto con le persone, con le quali si è discusso di problemi concreti, dalla necessità di implementare l’investimento sul ferro per le esigenze dei pendolari, alla riduzione dei tempi d’attesa in ambito sanitario”.

I territori hanno risposto con entusiasmo e mostrato forte partecipazione, queste le cifre nel dettaglio: Forlì-Forlimpopoli 1290, Cesena 324, Bologna 506, Ravenna 781, Parma 333, Piacenza 250, Imola 291, Reggio-Emilia 343, Modena 76, Rimini 476, Ferrara 154.

A margine della presentazione delle firme ecco la dichiarazione di Balzani: “Con la consegna delle firme degli elettori si conclude la fase istruttoria delle primarie per la Presidenza della Regione Emilia-Romagna. Sia Stefano Bonaccini che il sottoscritto hanno dimostrato di avere i consensi – all’interno del partito e fuori – per entrare legittimamente nella competizione, che auspico si sviluppi sui programmi e sulle idee. Non credo, a questo punto, che vi siano spazi per ‘briscoloni’ o altre amenità imposte o pensate in contesti esterni alla Regione e comunque espressione di una democrazia che si vorrebbe guidare dall’alto e non riconoscere dal basso, nel confronto trasparente delle figure e delle posizioni. Per questo, mi auguro che la classe dirigente del Pd, che alle primarie deve una parte considerevole anche dei suoi recenti successi, cessi di pensare a complesse alchimie alternative e si limiti a registrare la correttezza di una gara, che in ogni caso è disputata da individui nei quali è ben chiaro il senso di responsabilità verso gli elettori e verso il partito. Mi auguro che il mio sfidante cominci a parlare dei problemi e del futuro della nostra regione e non di scontrini e di auto Seat”.

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