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Il Pd verso le primarie: chi sono, come la pensano e che futuro vogliono i tre candidati

Il Partito Democratico si avvicina alle primarie per la scelta del segretario del partito. Le posizioni e le differenze tra i tre candidati nelle interviste di ForlìToday

Il Partito Democratico si avvicina alle primarie per la scelta del segretario del partito. In lizza ci sono il segretario uscente ed ex premier Matteo Renzi, il ministro della giustizia Andrea Orlando e Michele Emiliano, governatore della Puglia. Gli iscritti e gli elettori del Pd votano domenica dalle 8 alle 20 (qui tutte le istruzioni su come si vota, quanto costa e i seggi sul territorio). Si tratta di uno snodo fondamentale per il Pd, dopo la fine del governo Renzi. Il segretario di federazione Valentina Ancarani ha esortato ad andare a votare. Ecco le proposte che contraddistinguono i vari candidati, le loro scelte e la loro visione del Partito Democratico

MOZIONE RENZI - Risponde Valentina Ravaioli, capolista della mozione Renzi sul territorio forlivese, a nome di tutti i militanti del Comitato Renzi sul territorio. 

Mancano pochi giorni al voto delle primarie per la scelta del segretario, che Pd sarà se vince Renzi?
"Sarà un partito che guarda al futuro, all'Europa, alla sostenibilità ambientale ed economica, al  al nostro patrimonio culturale, fuori dalle ideologie e dentro la realtà. Un partito che non si limita ad indicare i problemi e le opportunità, ma che offre soluzioni e azioni da compiere per sostenere chi più ha sofferto il peso della crisi e chi vuole mettersi in gioco. Un partito che cerca di aiutare l'Italia a migliorare la propria condizione, a partire da chi in questi anni è finito ai margini della società". 

Quali sono i punti qualificanti del candidato da lei sostenuto?
"Il lavoro è la nostra ossessione: ogni azione portata avanti da un partito, dovrebbe essere orientata a questo scopo. Per questo abbiamo voluto portare Matteo Renzi in un istituto di formazione professionale. Il futuro è il lavoro per tutti e tutte, a cominciare dai più giovani: dobbiamo creare opportunità di lavoro e reinserimento, non limitarci a sussidi e assistenzialismo. Poi la sicurezza, un concetto che non possiamo lasciare ai populisti: non bastano norme più severe (che pure stiamo portando avanti, compresa quella sulla legittima difesa), ma occorre anche un investimento forte per riqualificare le città, i grandi centri urbani e le periferie, contrastare il degrado e l'emarginazione sociale. Rispetto dei doveri, garanzia dei diritti e promozione dei valori sono le parole d'ordine". 

Quali sono i principali limiti ed errori che addebita agli altri candidati?
"Non ci piace parlare di ciò che fanno o non fanno gli altri, preferiamo concentrarci sulle nostre proposte e su come vogliamo cambiare il Paese e il Partito Democratico. Se dobbiamo individuare un limite degli altri due candidati, forse sta qui: hanno parlato molto di Renzi, ma poco di quel che vogliono far loro". 

Quanti votanti prevede nel nostro territorio domenica?
"Impossibile fare delle stime con precisione. Sicuramente migliaia di persone si recheranno ai seggi allestiti dai nostri volontari, di tutte le mozioni, a cui va rivolto un grande ringraziamento. Siamo l'unico partito che scegli così i propri vertici: lo consideriamo un punto di forza e non di debolezza".

Dopo queste primarie, cosa si augura e prevede per il Governo Gentiloni?
"Che con un Partito Democratico più forte, prosegua nell'azione riformatrice per cambiare il Paese e attuare le molte riforme approvate e non ancora del tutto attuate: pensiamo alla pubblica amministrazione, alla giustizia, al sostegno agli investimenti, alle politiche per la sicurezza".

Dopo queste primarie, ci saranno effetti locali sul partito e sulle amministrazioni locali?
"A livello locale non si sono mai cristallizzate le divisioni della politica nazionale. Siamo convinti che dopo il congresso si tornerà a lavorare insieme sulle cose che riguardano il nostro territorio, con l'impegno di tutto a sostenere i nostri amministratori e i progetti che riguardano le nostre comunità".

Dopo queste primarie, su cosa dovrà lavorare principalmente il nuovo segretario del Pd?
"Interpretare un disegno concreto e comprensibile agli italiani di cambiamento e miglioramento del Paese: questa è la cosa più importante. Per farlo dovrà rafforzare lo strumento del partito, portando più politica e meno personalismi sui territori, impostare una relazione più intensa tra i vertici nazionali e le realtà locali, promuovere una sempre più qualificata classe dirigente. Rendere concreto quel passaggio dall'Io al Noi che più volte abbiamo promosso e promesso in questa campagna per le primarie". 

Un ultimo appello al voto agli iscritti e agli elettori del Pd
"Alle primarie di domenica 30 aprile possono votare tutti gli elettori: è un'opportunità per tutti coloro a cui sta a cuore il futuro dell'Italia perchè è evidente a tutti che oggi il PD è il principale e forse unico partito in grado di offrire un'alternativa vera ai populisti e alla destra anti-europeista rappresentata da Grillo, Salvini, Le Pen. Andare a votare domenica, a prescindere da chi si deciderà di votare, significa dare più forza alla democrazia e dare più forza al tentativo di fare dell'Italia un Paese migliore".

LE INTERVISTE ALLA MOZIONE ORLANDO ED EMILIANO ==> continua

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