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Accoglienza profughi libici, Alessandrini (Pd): "Stato ritarda rimborsi"

Nel marzo 2011, a seguito dell'emergenza umanitaria libica, l'Emilia-Romagna aderì al piano nazionale di emergenza umanitaria, offrendo la propria disponibilità ad accogliere i profughi dotati del permesso di soggiorno

Nel marzo 2011, a seguito dell’emergenza umanitaria libica, l’Emilia-Romagna aderì al piano nazionale di emergenza umanitaria, offrendo la propria disponibilità ad accogliere i profughi dotati del permesso di soggiorno rilasciato come misura umanitaria di protezione temporanea e quelli in attesa di decisione sulla protezione internazionale.

A seguito di tale impegno ad aprile venne attivata una cabina di regia, partecipata dalla Regione e da Province e Comuni con più di 50 mila abitanti per definire, insieme a Prefetture, Questure, Caritas e Diocesi dell’Emilia-Romagna, le strategie di accoglienza. In Regione il Piano ha coinvolto più di 100 Comuni e quasi 150 strutture, permettendo di accogliere 1900 profughi - circa un centinaio nella provincia di Forlì-Cesena -, dei quali 1630 ancora presenti.

«A un anno di distanza, tuttavia, molti Enti locali lamentano gravi ritardi nella copertura dei costi anticipati, mettendo a rischio la redazione dei bilanci comunali, già molto penalizzati dalle ultime finanziarie - affermano il Consigliere Regionale del PD Tiziano Alessandrini e il capogruppo Marco Monari -. E’ stata quindi presentata un’interrogazione alla Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna (primo firmatario Alessandrini) per conoscere la situazione relativa ai rimborsi dovuti dallo Stato e per «sollecitare il rientro delle somme anticipate e già rendicontate».

«La nostra Regione, che sempre si è caratterizzata per lo spirito di accoglienza e di solidarietà, si è immediatamente resa disponibile a proteggere e sostenere le popolazioni del Nord-Africa in un momento di forti tensioni e instabilità politica, ricevendo, tra l’altro, in cambio un concreto aiuto da molti profughi ospitati nelle nostre comunità in occasione dell’emergenza neve dello scorso febbraio» ricordano Alessandrini e Monari.

«E’ giunto il momento, però, da parte dello Stato e del Governo nazionale di riconoscere lo sforzo economico e organizzativo sostenuto dai Comuni e di provvedere a rimborsare quanto anticipato per permettere anche una corretta gestione dei bilanci di quegli Enti che non possono essere penalizzati per la generosità e la solidarietà dimostrate» concludono.

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