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Province, l'impegno in legge di stabilità al Senato: nessun dipendente rischia il licenziamento

“Le preoccupazioni dei dipendenti della Provincia sono anche le mie: sia per il loro posto di lavoro che per il destino delle funzioni che l’ente oggi svolge" dice Marco Di Maio

“Le preoccupazioni dei dipendenti della Provincia sono anche le mie: sia per il loro posto di lavoro che per il destino delle funzioni che l’ente oggi svolge. Per questo abbiamo lavorato e continueremo a farlo per definire al meglio la riorganizzazione istituzionale che si sta attuando”. Lo afferma il deputato forlivese Marco Di Maio, a proposito delle preoccupazioni espresse dai dipendenti provinciali per i contenuti della legge di stabilità e soprattutto per le prospettive dell’ente.

“Le Province non sono ancora definitivamente abolite - spiega il deputato, componente anche della Commissione Affari Costituzionali alla Camera - perché per la loro definitiva cancellazione occorre che venga approvata la riforma costituzionale che a gennaio sarà completata nel secondo dei quattro passaggi parlamentari previsti, quello della Camera. Nel frattempo non si può lasciare nell’incertezza la spettanza delle competenze che oggi sono in capo a questi enti. La nuova giunta regionale, che mi auguro venga nominata al più presto e con profili in grado di mettersi da subito al lavoro senza bisogno di particolari rodaggi, dovrà assieme al Governo definire come ridefinire l’assetto delle competenze in Emilia-Romagna. Una regione, la nostra, che più di tutte le altre ha delegato alle Province funzioni proprie e aggiuntive a quelle previste dalle leggi statali”.

Circa le preoccupazioni sul destino delle Province come sono concepite oggi, Marco Di Maio fa presente che “in queste ore, tra domenica e lunedì, verrà votata in via definitiva le legge di stabilità con l’approvazione finale della Camera dei deputati". Il deputato romagnolo ha seguito indirettamente il passaggio al Senato, dove il relatore della legge Giorgio Santini ha assicurato a chiare lettere che "nessuno dei dipendenti delle province rischia il licenziamento’" e che "la legge di stabilità delinea un chiaro percorso per gestire la riforma delle province tutelando il personale di queste".

"Una rassicurazione a cui dovranno accompagnarsi da subito - aggiunge Di Maio - azioni concrete per garantire comunque la finanza disponibile per garantire stipendi ed esercizio delle funzioni residue”.

Di Maio cita sempre il senatore Santini nello spiegare che “i lavoratori posti in mobilità per i primi due anni resteranno impiegati nel loro attuale posto di lavoro o in altre amministrazioni, per le quali, proprio per questo scopo, è previsto il blocco totale del turn over e l'obbligo di assumere il personale proveniente dalle province".

"Solo al termine dei due anni, qualora ci fossero ancora lavoratori senza collocazione - ha evidenziato ancora Santini- scatterà per loro la cassa all'80%. Ma il periodo di due anni è un tempo assolutamente ragionevole entro il quale ogni problema potrà essere risolto”.   Di Maio aggiunge che “il Governo in questo lasso di tempo dovrà garantire tutti i dipendenti delle Province e personalmente sarò tra quelli che in parlamento si batteranno sul rispetto di questo impegno, doveroso sia per i lavoratori che per cittadini e imprese che ricevono servizi importanti da questo ente”. 

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