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Quartieri, si va verso il nuovo regolamento. Perplessità da DestinAzione Forlì

"Di fatto ci troviamo di fronte ad un lavoro solo apparentemente partecipato dal momento che dal processo deliberativo erano state escluse le parti più sostanziali della bozza" si legge in una nota di Destinazione

“Poche luci, molte ombre”. Si potrebbe riassumere in questo modo il pensiero di DestinAzione Forlì in merito al nuovo regolamento per la gestione dei quartieri “impostato in modo democraticamente partecipativo” dal Comune di Forlì in diverse serate organizzate dall’amministrazione stessa.

“Per il lavoro preparatorio il Comune ha avuto ben due anni di tempo, gli ultimi mesi dei quali si sarebbe dovuto vedere, nell'intenzione degli amministratori, il coinvolgimento dei rappresentanti di quartiere e della cittadinanza nella stesura di alcune parti. Partecipando alle serate tenute in Comune (a nostro parere non adeguatamente pubblicizzate) ci siamo in realtà resi conto che la parte affrontata assieme ai cittadini riguardava solo una minima quota degli argomenti relativi alla costruzione di questo regolamento e che le proposte e le modifiche agli oggetti di discussione, pervenute ai moderatori da parte dei partecipanti, spesso non sono state adeguatamente prese in considerazione” si legge in una nota di Destinazione Forlì.

“Di fatto quindi - sostiene DestinAzione per voce di Raffaella Pirini - ci troviamo di fronte ad un lavoro solo apparentemente partecipato dal momento che dal processo deliberativo erano state escluse le parti più sostanziali della bozza sulle quali avrebbe invece dovuto vertere il meccanismo decisionale (modalità elettiva dei rappresentanti; funzioni dei quartieri; loro ambito di autonomia decisionale e gestionale; budget a disposizione; ecc..); questa impostazione ha suscitato rimostranze da parte di diversi cittadini che, in particolare nell'ultima serata, hanno avvertito tale esclusione come sintomatica dell'assenza di una reale, e non solo formale, volontà di un loro coinvolgimento attivo”.

“Ci chiediamo qual è dunque il ruolo che i nostri amministratori intendono realmente attribuire ai cittadini in termini di partecipazione alla cosa pubblica: una funzione estetica che legittimi un'apparenza democratica dell'amministrazione stessa, oppure una funzione concretamente interattiva che permetta ai cittadini e alle istituzioni di costruire assieme la gestione della città?” si legge ancora nella nota.

“Auspichiamo che alle riunioni dei "nuovi" comitati di quartieri l'affluenza sia massiccia, segno che né gli scarsi spazi di partecipazione concessi né il (presunto) disinteresse dei forlivesi per il Bene Comune possono scoraggiare l'interesse ed il rinnovato desiderio di impegno civile che abbiamo con piacere riscontrato nei cittadini intervenuti assieme a noi agli incontri, nonostante il metodo a nostro parere poco inclusivo. Augurando agli amministratori di svolgere al meglio il compito che loro spetta nella stesura ed approvazione definitiva del testo, non ci resta che attendere, all'atto pratico, la verifica dell'efficacia operativa del nuovo assetto del decentramento e degli istituti della partecipazione”.

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