Aeroporto, Di Maio attacca Halcombe: "Revocare la concessione ad Air Romagna"

"Revocare la concessione ad Air Romagna e ottenere dal ministero un nuovo bando. Fatto non scontato, ma se ci si prova insieme si può fare". Questa la presa di posizione sull'aeroporto di Forlì, espressa attraverso la propria newsletter dal parlamentare Marco Di Maio, dopo l'interesse manifestato da Federalberghi e Confcommercio Ravenna sul "Ridolfi". "Non può che far piacere a chi da anni, a volte nel deserto e nello scetticismo generale, si impegna per cercare di farlo ripartire - commenta il deputato -. Peccato che quando fu il momento di crederci tutti si tirarono indietro lasciando sul campo di fatto solo l'imprenditore americano Robert Halcombe, con il marchigiano Calisto Maurilli e il pugliese Armando De Girolamo (anche loro vittime innocenti della vicenda). Lo dico senza polemica, ma solo per amore di verità: se tutto questo interesse fosse stato palesato tre anni fa all'epoca del bando per la privatizzazione, oggi il "Ridolfi" sarebbe operativo".

"Al momento, invece, siamo in ostaggio di un imprenditore della Virginia, che non ha pagato gli stipendi, non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte, non informa neppure i suoi soci di minoranza, non ha alcun rapporto col territorio, si è presentato in pompa magna accompagnato persino da qualche politico promettendo investimenti mai fatti e, soprattutto, si è tenuto una concessione che non ha mai usato (per quale scopo resta ancora da capire) - attacca Di Maio -. Abbiamo chiesto ad Enac in questi 2 anni e mezzo (tanto è passato dal settembre 2014 quando Air Romagna ottenne il parere favorevole alla sua richiesta di acquisire la gestione, non senza fatiche e nella solitudine più totale) di avere pazienza nella vana speranza che Halcombe, direttamente o vendendo quote ad altri privati interessati, avrebbe tenuto fede agli impegni che si era preso".

"Ad Enac va dato il merito di aver ascoltato e benevolmente accolto ogni richiesta; l'americano se n'è bellamente 'fregato', ignorando anche l'interessamento di imprenditori del territorio e non solo ad acquisire la società di gestione - chiosa il parlamentare -. A questo punto, visti anche gli interessamenti di imprese, associazioni e territori, rimane da fare solo una cosa: revocare la concessione ad Air Romagna e ottenere dal ministero un nuovo bando (fatto non scontato, ma se ci si prova insieme si può fare). E' l'unico modo per liberarci da questo blocco e vedere se i vari soggetti/cordate che dicono di essere pronte ad investire, vogliono fare sul serio".

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