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Farmacie, i sindacati: "Le parole del sindaco ci preoccupano. Servono chiarimenti"

"Ci preoccupano quindi le dichiarazioni del sindaco che prima elogia il sistema delle Farmacie Speciali e poi indica tra le criticità proprio i percorsi di sviluppo e occupazione", affermano i sindacati

"Salvaguardare il modello delle farmacie pubbliche come presidio pubblico della Salute su tutto il territorio". E' quanto affermano Cgil, Cisl e Uil all'indomani dell'intervento in consiglio comunale del sindaco Davide Drei. "Forlifarma - esordiscono i segretari generali Paride Amanti, Vanis Treossi e Luigi Foschi - è una società a partecipazione interamente pubblica economicamente sana e che ogni anno porta utili, essa svolge un servizio di presidio della salute nel territorio intrecciato al sistema della sanità pubblica che va oltre al sistema delle farmacie private ed è a garanzia della salute dei cittadini. A fronte di queste condizioni è chiaro che il Decreto Madia non pone alcun obbligo alla proprietà di dismissione delle proprie quote, come non pone obblighi rispetto alle politiche di espansione, ne tantomeno all’assunzione di personale professionalizzato e con qualifiche specifiche come i farmacisti. In aggiunta a questo va sottolineato che la società ha trovato nelle Organizzazioni Sindacali la piena disponibilità a verificare congiuntamente le procedure dei percorsi di stabilizzazione che hanno visto un accordo relativo alla proroga dei tempi determinati tali da permettere a Forlifarma di avere tutte le tempistiche necessarie per effettuare le procedure di assunzione garantendo i livelli occupazionali necessari anche per lo sviluppo".

"Ci preoccupano quindi le dichiarazioni del sindaco che prima elogia il sistema delle Farmacie Speciali e poi indica tra le criticità proprio i percorsi di sviluppo e occupazione - continuano i sindacati -. Non vorremmo che l’imminente approvazione del Decreto Legge Concorrenza generi nuovi appetiti in società di capitale interessate ad acquisire quote di società sane come Forlifarma a discapito del servizio pubblico che fino ad oggi è stato egregiamente garantito. Il Decreto Legge infatti modifica la norma di legge permettendo alle società di capitali di assumere la proprietà di farmacie private, ponendo altresì limiti non più territoriali ma regionali in termini di concorrenza fino ad un massimo del 20% delle farmacie in ambito regionale, tali società sono spesso multinazionali che entrando nel settore spingeranno per la privatizzazione delle società pubbliche. Volontà che proprio dalle dichiarazioni del sindaco scopriamo essere già presenti. Inoltre riteniamo che vada chiarito che non c'è nessuna volontà di intervenire sulla compagine societaria".

"Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil a metà maggio avevano inviato al Comune una richiesta di incontro finalizzata a monitorare l’andamento e le prospettive delle Farmacie Comunali - proseguono i sindacalisti -. Riteniamo ancora più necessario quell'incontro per chiarire le intenzioni della Proprietà. In merito al tema della distribuzione del farmaco e dell'equilibrio tra distribuzione diretta svolta dalla Ausl e distribuzione per conto, crediamo vi debba essere un equilibrio ricercato sia nella logica dell'omogeneità in area romagnola ma anche rispetto alla necessità di garantire il servizio ai cittadini. A tal proposito come organizzazioni sindacali ci attiveremo nei confronti della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria per chiedere un tavolo di confronto in merito. Per tali ragioni attendiamo risposte concrete sui temi richiamati a salvaguardia del Modello di Presidio Pubblico della Salute che le Farmacie speciali hanno saputo fino ad oggi garantire".

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