Ragni (Forza Italia) chiede al governo il "rimpatrio dei detenuti stranieri nei paesi di origine"
"Chiederemo che si metta mano al sistema della cosiddetta ‘vigilanza dinamica’", chiosa Ragni
Prende quota il dibattito sul nuovo carcere di Forlì e le condizioni d’ uso della Rocca di Caterina Sforza, che attualmente ospita l’istituto di pena. "Il sindaco Davide Drei, a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato, s’è ‘svegliato’ adesso dopo lunghi anni di letargo e il suo appello coincide anche con la relazione del Garante regionale dei detenuti, Marcello Marighelli, che ha ammesso come l’ istituto penitenziario di Forlì richieda di un adeguato e importante intervento di manutenzione straordinaria", puntualizza Fabrizio Ragni, che nell'ultima seduta del Consiglio comunale ha interrogato sulla questione il primo cittadino. "Drei ha confermato tempi lunghi per il completamento dei lavori del nuovo carcere che deve sorgere nel quartiere Quattro - prosegue Ragni -. In queste ore Drei ha chiesto aiuto al governo, per velocizzare il completamento dell’opera".
"Dal lontano 2005 si attende l’attivazione del nuovo carcere nel quartiere Quattr econ i cantieri che ripartiranno non prima del 2019 dovremo attenderci l’utilizzo dell’area della Rocca non prima di 6 anni. Intanto, l’intero sistema della detenzione sconta l’alto numero di carcerati stranieri , l’annosa carenza d’organico della Polizia Penitenziaria e la necessità di interventi di ammodernamento - osserva l'esponente azzurro -. Grazie a questa attenzione esercitata da Forza Italia sulla destinazione della Rocca, l’amministrazione comunale ha annunciato per martedì prossimo la visita di una delegazione di consiglieri comunali al carcere di Forlì per accertarsi dello stato della struttura e incontrare anche una rappresentanza dei detenuti. E’ necessario verificare se tra detenuti stranieri (che rappresentano il 42% di tutti i carcerati della Rocca) vi siano casi di islamici a rischio radicalizzazione. Attraverso i nostri parlamentari eletti nel territorio chiederemo al governo ed ai ministri interessati di stipulare nel più breve tempo possibile accordi con i Paesi stranieri per spedire nei paesi di provenienza i tantissimi detenuti immigrati che godono di vitto e alloggio gratis nelle nostre prigioni".
"Chiederemo che si metta mano al sistema della cosiddetta ‘vigilanza dinamica’, il cosiddetto regime delle celle aperte che – voluto fortemente dal Pd – moltiplica i fattori di rischio - conclude -. E chiediamo soprattutto un rinforzo degli organici di Polizia Penitenziaria a Forlì. Inoltre, esprimo la più sentita solidarietà al comandante della polizia penitenziaria di Forlì e a tutti gli agenti di custodia che, nonostante le difficoltà nel sopportare la carenza d’organico e svolgere l’incarico nei locali inadeguati, compiono il loro dovere garantendo il pieno rispetto della legge e il controllo dell’ordine all’interno del carcere. Nell’auspicio che il nuovo ministro della Giustizia possa dettare un deciso cambio di linea rispetto a quella praticata negli ultimi anni dal Pd e dalla sinistra in materia di politiche carcerarie".