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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Reggenze scolastiche, passa emendamento per nuovi dirigenti

"Una risposta concreti ai bisogni della scuola, anche in Emilia-Romagna, anche a Forlì". Così il deputato forlivese, Marco Di Maio, annuncia l'approvazione dell'emendamento che ha promosso nei giorni scorsi assieme ai colleghi della Commissione Istruzione alla Camera

"Una risposta concreti ai bisogni della scuola, anche in Emilia-Romagna, anche a Forlì". Così il deputato forlivese, Marco Di Maio, annuncia l'approvazione dell'emendamento che ha promosso nei giorni scorsi assieme ai colleghi della Commissione Istruzione alla Camera, positivamente votato dall'aula di Montecitorio.

L'emendamento, inizialmente presentato in solitudine e poi man mano fatto proprio da tutta la Commissione pertinente, prevede che per la designazione dei direttori scolastici, di andare all'esaurimento delle graduatorie. Ciò risponde ai casi di Regioni che hanno già terminato i vincitori e che hanno ancora idonei in graduatoria e sedi già libere. Assunti gli idonei di una Regione si dà la Possibilità alle Regioni che  non hanno posti, di far defluire i loro vincitori/ idonei nelle regioni più virtuose. In Italia ci sono più sedi libere rispetto al numero totale di idonei e vincitori.

Per la Regione Emilia Romagna significa assumere 5 idonei e aprire le 92 sedi libere rimanenti a vincitori ed idonei di altre Regioni, rimediando al problema delle reggenze che abbassa notevolmente la qualità del servizio scolastico. Le ultime indagine evidenziano la dirett proporzionalità tra dispersione e scuole senza dirigenti (dette "a reggenza"). Anche a Forlì ci sono scuole che si trovano a reggenza, grazie allo sforzo poderoso di riorganizzazione operato dagli enti locali (Comune e Provincia in primis) per l'accorpamento di istituti scolastici.

"Non è la risposta a tutti i problemi della scuola - ammette il deputato forlivese - e probabilmente non si tratta neppure della soluzione ottimale; ma nelle condizioni in cui si trovano il Paese e il bilancio dello Stato da un lato, e la scuola dall'altro, è un contributo importante a che i nostri ragazzi possano contare su un'educazione di qualità maggiore". Il decreto, con il relativo emendamento, è stato approvato dalla Camera. Per la sua approvazione definitiva la parola spetta al Senato, che dovrà deliberare entro il 12 novembre.

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