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Ricostruzione, Morrone (Lega): "Da Figliuolo coerenza e pragmatismo. Bonaccini teme effetto domino?"

“Dopo l’audizione in commissione ambiente del generale Francesco Paolo Figliuolo, possiamo constatarne ancora una volta la coerenza, il pragmatismo e l’obiettività. Figliuolo ha parlato di una gestione rigorosa e corretta delle risorse"

"Stefano Bonaccini torni con i piedi per terra. L’abbiamo visto rabbioso per la mancata nomina a commissario straordinario alla ricostruzione, ma ora sembra andare oltre con le accuse al Governo e paventando la rabbia di chi ha perso tutto, nei fatti sollecitandola, non facendo certo un buon servizio a chi è stato più danneggiato dall’alluvione. Critiche incomprensibili, tra l’altro, proprio ora che siamo in pole position per la ricostruzione”. Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone.

“Dopo l’audizione in commissione ambiente del generale Francesco Paolo Figliuolo, possiamo constatarne ancora una volta la coerenza, il pragmatismo e l’obiettività - ha proseguito l'esponente della Lega -. Figliuolo ha parlato di una gestione rigorosa e corretta delle risorse anche riducendo le lungaggini burocratiche, cercando sinergie sul territorio e supporto in chi ha competenze specifiche. Un ottimo approccio che condividiamo rispetto alle pretese strumentali degli amministratori piddini che non possono certamente vantare grandi risultati nella gestione del territorio. Bonaccini conosce bene le ragioni per cui, oggettivamente, non avrebbe potuto ricoprire l’incarico di commissario straordinario alla ricostruzione".

Attacca Morrone: "Come presidente da otto anni della Regione Emilia-Romagna, infatti, non può scansare responsabilità rispetto alla mancata tutela del territorio e all’efficientamento del sistema idrico, carenze che avrebbero provocato molti dei danni conseguenza dell’alluvione in Romagna. Ma non riesce a farsene una ragione, pur ricoprendo altri incarichi rilevanti che dovrebbero occuparlo a tempo pieno. Ci viene quindi il dubbio che Bonaccini tema un effetto domino. In effetti, dopo la mancata nomina a commissario straordinario alla ricostruzione, gli sta arrivando qualche frecciata anche dal partito in Romagna, dove si critica il fatto che è a capo della corrente Energia popolare nonostante il ruolo di presidente del Pd. Non a caso, ha chiamato subito a raccolta i sindaci piddini. Ma nel Pd nulla si muove senza una ragione e la frecciata a Bonaccini sulla sua corrente potrebbe significare un dissenso che ha trovato l’occasione per venire a galla”.

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