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Rifiuti bruciati dall'inceneritore, Pompignoli (Lega): "Il 90% arriva da fuori città, è inaccettabile"

Il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, ha avuto accesso agli atti circa provenienza dei rifiuti bruciati negli anni 2021, 2022 e primo semestre del 2023 al termovalorizzatore di Forlì

"Una fotografia impietosa". Il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, ha avuto accesso agli atti circa provenienza dei rifiuti bruciati negli anni 2021, 2022 e primo semestre del 2023 al termovalorizzatore di Forlì. Secondo le informazioni a disposizione del Catasto Regionale Rifiuti, nell’arco di due anni e mezzo presso l’inceneritore di Coriano sono stati trasportati e bruciati 304.257 tonnellate di rifiuti, 119.895 nel 2021, 119.695 nel 2022 e 64.667 nei primi 6 mesi del 2023, di cui oltre il 90% provenienti da fuori Forlì.

"L’impianto di via Grigioni funziona per il 90% con gli scarti di altri Comuni - attacca il consigliere Pompignoli -. Nel 2021, su un quantitativo massimo di rifiuti inceneribili pari a 120 mila tonnellate all’anno, dal territorio comunale di Forlì sono arrivate le briciole, ovvero 11.179 tonnellate (il 9,3%) a fronte delle 108.716 da fuori Comune. Nel 2022 la proporzione è praticamente la stessa: 11.292 tonnellate di rifiuti urbani non differenziati provenienti da Forlì e 108.403 tonnellate provenienti dal resto della Regione. Il primo semestre del 2023 è solo parzialmente alterato dall’alluvione di maggio: in questo periodo, infatti, la percentuale di rifiuti forlivesi conferiti presso l’inceneritore di Hera risulta essere leggermente maggiore, pari all’11,42%, in virtù di 283 tonnellate straordinarie di ingombrati a cui si somma la quota standard di indifferenziati. Ma ancora una volta a farla da padrone sono gli scarti degli altri Comuni: 57.278 tonnellate di rifiuti su un totale di 64.667".

Nell'accesso agli atti si può individuare quali sono i Comuni che sfruttano maggiormente il termovalorizzatore di Coriano. "Il nostro termovalorizzatore dipende in buona misura dal territorio di Ravenna, orfano dal 2019 del proprio inceneritore - si sofferma Pompignoli -. Nel 2021 sono state 34.304 le tonnellate di rifiuti conferiti a Forlì da questo Comune, mentre nel 2022 sono state 48.255. Ma c’è anche un altro elemento da tenere in considerazione; la nostra città si fa carico di rifiuti provenienti da territori come Modena, Bologna e Coriano di Rimini dove sono attivi altrettanti inceneritori e dove le rispettive comunità dovrebbero fare affidamento solo sui propri impianti. Peccato che non sia così, e che a Forlì continui ad arrivare la spazzatura di tutta l’Emilia Romagna".

Tutto questo è inaccettabile - chiosa Pompignoli -. I forlivesi sono impegnati da anni nella raccolta puntuale per abbattere il quantitativo di rifiuti indifferibile da bruciare presso l’inceneritore di Hera. In questo modo, con l’interferenza di altri territori e la pesante incidenza di rifiuti da fuori Regione, gli sforzi dei nostri cittadini vengono vanificati. L'esponente della Lega ricorda inoltre la mozione votata all’unanimità in consiglio comunale a Forlì nel luglio del 2021 “in cui si chiede alla Regione il progressivo spegnimento dell’inceneritore nel 2027 e il divieto di conferimento di rifiuti che provengono da sistemi diversi da quelli adottati dal Comune attraverso il sistema di raccolta di Alea". "Alla luce di questi dati, siamo molti lontani dal raggiungimento dell’obiettivo che abbiamo condiviso con i partiti di opposizione - conclude il consigliere regionale -. La verità è che se lo volesse, la Regione Emilia Romagna potrebbe spegnere il termovalorizzatore domani, così come ha fatto con quello di Ravenna, ma è evidente che ha altre priorità e che preferisce caricare sui forlivesi il peso di un’inefficienza diffusa nella gestione e raccolta dei rifiuti urbani". 

Minutillo (Centrodestra per Forlì): “Bonaccini mantenga la promessa"

“I forlivesi producono meno rifiuti grazie alla raccolta differenziata gestita in house pubblico da Alea, ma l’inceneritore privato Hera continua a bruciare e soprattutto, continua a rifornirsi dell'immondizia di tutta la Romagna ed anche del comprensorio imolese - attacca il capogruppo di "Centrodestra per Forlì", Davide Minutillo -. Con un carico di fumi dispersi nell'aria che farà aumentare il tasso degli agenti inquinanti in città. Una situazione, che avevamo già chiesto di arginare, diventata ormai insostenibile. C'è un accordo che riguarda la portata dell’impianto Hera a Coriano  a 120mila tonnellate annue (portate a 135 mila nell'anno del Covid) e che vede come garante la Regione che aveva assicurato al Comune di Forlì che sarebbero stati premiati gli sforzi dei forlivesi  con una conseguente riduzione effettiva, autentica, di rifiuti da far bruciare, fino allo spegnimento dell’inceneritore. Posto che a breve non si vuole o non è possibile chiudere l’inceneritore di Hera, sarebbe almeno coerente con gli impegni presi da Bonaccini (con i precedenti amministratori del Pd) rinegoziare e ridurre i conferimenti all’impianto di incenerimento Hera di Forlì tornando alle potenzialità di più di 10 anni, con 60mila tonnellate annue di rifiuti da bruciare. Non è un obiettivo impossibile, basta volerlo. E soprattutto lo si deve ai forlivesi a cui era stato assicurato, alla nascita di Alea, che  con l’introduzione del sistema “porta a porta” e a fronte di altissime percengtuali di raccolta differenziata raggiunte nel territorio di competenza i consumatori avrebbero ottenuto bollette più leggere e, soprattutto, non soltanto si sarebbe ridotta la portata del termovalorizzatore Hera di Forlì, ma lo si sarebbe spento del tutto. Con Buona pace degli altri sindaci romagnoli che continuano a spedire la loro immondizia nella nostra città".

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