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Riforma della scuola, l'Ugl: "Renzi lascia per strada migliaia di precari"

La Camera dei deputati ha approvato a maggioranza il ddl sulla Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, ora il provvedimento passa all’esame dell’altro ramo del Parlamento

La Camera dei deputati ha approvato a maggioranza il ddl sulla Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, ora il provvedimento passa all’esame dell’altro ramo del Parlamento. “Siamo fortemente contrari alla riforma della scuola ideata dal governo Renzi che potrebbe avere effetti devastanti sulla qualità dell’insegnamento e sull’intero corpo docente. Nonostante gli altisonanti proclami sulla necessità di investire sui giovani e sulle immissioni in ruolo dei lavoratori precari della scuola, questo Governo prosegue il progetto di smantellamento dei diritti del lavoro e del sistema pubblico di istruzione già messo in atto dall'ex premier Mario Monti”, è il commento di Emanuela del Piccolo,  segretario provinciale di Ugl Forlì-Cesena-Rimini.  

“Migliaia di precari, solo nella regione Emilia-Romagna rischiano di diventare i nuovi esodati, per questo chiediamo al Governo di stralciare dal Ddl la parte relativa all’immissione di ruolo degli insegnanti, dando ad essa la corsia preferenziale del decreto d’urgenza così da garantire la stabilizzazione del personale e il corretto e tranquillo avvio dell’anno scolastico 2015/2016, oltre a chiedere l’apertura dei consueti tavoli di trattativa tra le parti per costruire un reale processo condiviso sul futuro del corpo docente. E se non ci penserà il governo sarà l'Europa a chiedere all'Italia di stabilizzare i precari , pena il pagamento di multe salatissime che saranno pagate da tutta la comunità”, aggiunge Del Piccolo.

L'Ugl di Forlì-Cesena-Rimini boccia la riforma della “Buona Scuola” nel suo impianto complessivo, ma soprattutto per quel che riguarda i nuovi poteri messi a disposizione dei dirigenti scolastici che potrebbero: “minare la libertà d’insegnamento oltre a trasformare la scuola in una vera e propria azienda gestita con criteri discrezionali e che mette ai margini, ridimensionandolo, il ruolo del sindacato”. “Il governo Renzi finge di dimenticare che anche nel mondo della scuola tematiche relative al rapporto di lavoro come salario, professione, carriera e orario attengono alla normale contrattazione tra le parti e non all'arbitrio di chi è investito di un potere incontrollato sganciato da un supporto fondamentale sia nel pubblico impiego sia nel privato: il contratto di lavoro", continua Del Piccolo.

“A nostro parere la ‘Buona Scuola’ vagheggiata dal governo Renzi e propinata agli italiani sotto una coltre di marketing  e facili slogan (mentre si offre soltanto una falsa autonomia e una falsa meritocrazia) privilegia soprattutto il settore privato a scapito del pubblico nell’educazione e nella formazione e che il vero intento sia ridurre le risorse pubbliche è dimostrato dal fatto che il Governo continua a ridurre i fondi per l’istruzione e l’edilizia scolastica da mettere a disposizione delle Regioni, Emilia-Romagna inclusa”: conclude Del Piccolo, segretario provinciale di Ugl Forlì-Cesena-Rimini. 

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