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Rivoluzione sulla sosta, Lega Nord dura: "Stangata anche per i pendolari"

Il consigliere comunale della Lega Nord Romagna, Daniele Mezzacapo, non avvalla la rivoluzione permanente sulla sosta voluta dalla giunta Drei

“Un piano del traffico che per non accontentare nessuno scontenta tutti. Si riducono le tariffe dei parcheggi nel centro della città e questo da un lato è sicuramente un bene, ma dall’altro si vanno a compensare le mancate entrate, quantificate dall’amministrazione in circa 150 mila euro, con un aumento degli stalli a pagamento. Se è questo il modo con cui si cerca di incentivare i giovani e le famiglie a tornare a frequentare il centro storico di Forlì, la ricetta è decisamente sbagliata”. Il consigliere comunale della Lega Nord Romagna, Daniele Mezzacapo,  non avvalla la rivoluzione permanente sulla sosta voluta dalla giunta Drei.

“Quando dicevamo che le tariffe erano troppo alte e dovevano essere ritoccate al ribasso per permettere ai cittadini di tornare a frequentare quello che era il salotto buono della città, siamo stati tacciati come eretici ed inquinatori: oggi fanno marcia indietro e candidamente si giustificano dicendo che vogliono ottimizzare gli spazi a disposizione. Questo, tra l’altro, senza una sperimentazione preventiva”.

“Davvero un plauso a questa amministrazione che prima ammazza il centro storico – commenta il Segretario provinciale della Lega Nord Romagna, Stefano Vanetti – e poi cerca di sopprimere i pendolari. Quelle zone di criticità individuate dalla Giunta sono tali perché chi si reca in centro per lavoro o chi in stazione perché lavora fuori città, erano l’unico modo per evitare di pagare tariffe che poco si discostano dalla rapina”.

“Invece di premiare chi prende il treno o i bus venendo da zone periferiche della città li si sottopone ad ulteriori pressioni e a spendere altri soldi ingiustamente - gli fa eco Mezzacapo -. Questa giunta Drei non si smentisce mai – conclude Vanetti – Di democratico hanno solo il nome ma le scelte di partito vengono imposte alla città, senza se e senza ma, il tutto in barba ai discorsi sulla partecipazione e alla cittadinanza attiva. Loro decidono e i forlivesi devono adeguarsi, inanellando un fallimento dopo l’altro, tutto a spese dei cittadini. Non è affatto questo il modo di governare bene un territorio”.
 

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