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Romagna e confini storici: il M.A.R. scrive al presidente Stefano Bonaccini

Affermano dal Mar: "Si chiede a chi davvero stia a cuore il destino della Romagna e il suo affrancamento dal giogo bolognese, al fine di poter giungere ad una Romagna unita che abbia dignità pari alle altre regioni italiane"

Il Movimento per l’autonomia della Romagna, atteso l’insediamento ufficiale della nuova Assemblea legislativa della regione Emilia – Romagna, ha scritto a tutti i consiglieri regionali eletti in Romagna (Imola compresa, ovviamente), al Governatore Stefano Bonaccini e al presidente dell’aula Simonetta Saliera. "Dopo averne ascoltate e lette di tutti i colori durante gli ultimi tempi, da diverse ipotesi di macroregioni alla sostituzione delle Province con Aree vaste, si chiede a chi davvero stia a cuore il destino della Romagna e il suo affrancamento dal giogo bolognese, al fine di poter giungere ad una Romagna unita che abbia dignità pari alle altre regioni italiane", affermano dal Movimento.

Questo il testo della missiva: "Dopo la devitalizzazione delle Province, il Consiglio è diventato l'unico diretto interlocutore dei Comuni Romagnoli. A questo punto ci chiediamo su chi di Voi possano fare affidamento i Romagnoli che aspettano ancora una legge (dal costo zero), che definisca i già arcinoti confini storici della Romagna e riconosca il diritto dei Romagnoli alla autodeterminazione sul governo del proprio territorio, come già avvenuto, in simili situazioni, in altre parti dell'Europa e del mondo? Attendiamo una Vostra cortese (e riteniamo doverosa) risposta, che pubblicheremo nel prossimo numero del nostro mensile online E Rumagnôl e della quale renderemo edotti gli aderenti al M.A.R."

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