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Samorì (PD): "Libertà di referendum contro il testo oscurantista del governo"

E, infine, il governo si sostituisce a Dio e vara un proprio regolamento su ciò che è possibile definire “vita” rispetto a ciò che “non lo è”: dichiara che “vita” è vita finché il cervello non si spegne

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

E, infine, il governo si sostituisce a Dio e vara un proprio regolamento su ciò che è possibile definire “vita” rispetto a ciò che “non lo è”: dichiara che “vita” è vita finché il cervello non si spegne, fino all'ipotesi in cui una persona, giovane o meno, “non sia più in grado di intendere e di volere, fino alla morte accertata nei modi di legge" e definisce esplicitamente che le dichiarazioni anticipate di trattamento dei cittadini non sono vincolanti per i medici. Una legge che segna diversi passi indietro non solo rispetto agli altri paesi europei  ( l'Italia è già stata definita il primo paese del mondo civile ad imporre il “sondino di Stato”) ma che “si alza” addirittura sopra la Costituzione perché, a questo punto, il cittadino non è più libero, semplicemente, di scegliere. Un testo oscurantista, in “otto tavole”, che di fatto esautora il cittadino della propria libertà.

Si, perché il settimo punto, in particolare, sancisce che il biotestamento non sarà vincolante per il medico: “gli orientamenti espressi dal soggetto nella sua dichiarazione anticipata di trattamento”- si legge infatti nel testo- “sono presi in considerazione dal medico curante che, sentito il fiduciario, annota nella cartella clinica le motivazioni per le quali ritiene di seguirle o meno”. E mentre il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, liquidano temi così delicati che riguardano i nostri diritti e la nostra vita, sostenendo che in questo modo si «riafferma il primato del Parlamento rispetto ai provvedimenti creativi della magistratura», a nulla sono serviti gli appelli “cristiani” alla riflessione, alla «pietà e al senso di umanità », a «fermarsi».

A nulla, pare, serve ricordare che l'Italia è una Repubblica laica e democratica. Verrebbe da chiedersi, altresì, rispetto ad una questione che non è di sinistra né di destra, ma un confronto tra progressisti e conservatori, quale coerenza e onestà intellettuale abbia portato 14 deputati del Pd ad astenersi. Oggi, nella vigilia del 14 luglio, dove si commemora l’assalto del popolo (il cosiddetto “Terzo stato”) alla fortezza parigina della Bastiglia, vorremmo auspicare per lo meno un Rinnovamento, una serie di eventi, scelte, che preparino il passaggio dall'”età medievale” ad una rinnovata Età dei Lumi, laica, civile, umana e progressista, attraverso significativi cambiamenti politici e sociali. Passo dopo passo verso un futuro migliore. E subito un Referendum, perché sia il cittadino, libero, a determinare la propria scelta.
 

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