rotate-mobile
Sanità

Sanità, Bartolini (FdI) duro sui Cau: "La Regione faccia un passo indietro. Il decesso a Bologna conferma i nostri timori"

Luca Bartolini, ex consigliere regionale e coordinatore di Fratelli d'Italia per il comprensorio forlivese, interviene duramente sulla Riforma dell'emergenza-urgenza attuata dalla Regione in Emilia-Romagna

“Così pagano solo i cittadini, il percorso intrapreso con i Cau per l’assistenza dell’emergenza-urgenza anziché alleggerire i Pronto Soccorso mette solo a rischio la salute delle persone. Il decesso di Bologna avvalora purtroppo questa tesi. Se non ci sono spazi e posti letto nei pronto soccorso bisogna trovare il modo di aumentarli. Così come va implementato il personale medico-infermieristico, che dev’essere pagato in maniera equa e trattato meglio. Il governatore Stefano Bonaccini e l’assessore Raffaele Donini facciano un passo indietro sul tema e ci ripensino, la sanità pubblica non può essere gestita in questo modo”. Luca Bartolini, ex consigliere regionale e coordinatore di Fratelli d'Italia per il comprensorio forlivese, interviene duramente sulla Riforma dell'emergenza-urgenza attuata dalla Regione in Emilia-Romagna che prevede Cau a Cesenatico, Bagno di Romagna e Santa Sofia al posto dei Pronto Soccorso o punti di primo intervento che, rispetto ai Cau, dispongono di personale medico specializzato in emergenza-urgenza.

“Che vadano fatti tagli per rimediare ai tanti sprechi perpetrati negli anni dalle Ausl dell’Emilia-Romagna, come noi abbiamo più volte denunciato, arriviamo anche a comprenderlo - prosegue il dirigente di Fratelli d’Italia -. Ma questi tagli devono essere fatti nel modo giusto, ossia a partire dalla struttura elefantiaca creata con l’Ausl Romagna che sembra sempre di più un Ministero piuttosto che un’Azienda Sanitaria Locale, che appunto dovrebbe essere a misura d’uomo in ambito locale. La mega Ausl è risultata invece utile solo a un crescendo di sprechi come le troppe assunzioni dirigenziali, molto discutibili e con super stipendi. È inaccettabile invece che vengano fatti tagli sul Pronto Soccorso, uno dei servizi base necessari alla sicurezza della salute dei cittadini. È brutto ricordarlo ma lo avevamo detto che i territori periferici, un tempo presidiati dal Pronto Soccorso, sarebbero stati i più penalizzati da questa riforma. Una riforma che non ha fatto altro che dequalificare l'assistenza sanitaria d'urgenza, costringendo i cittadini all'onere dell'autodiagnosi e lasciandoli nelle mani di medici privi, loro malgrado, di un’adeguata specializzazione, come i medici di medicina generale, le guardie mediche alle prime armi oppure gli specializzandi”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanità, Bartolini (FdI) duro sui Cau: "La Regione faccia un passo indietro. Il decesso a Bologna conferma i nostri timori"

ForlìToday è in caricamento