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Ausl unica della Romagna? "Abbiamo già Hera: basta e avanza..."

Ausl unica della Romagna? Bartolini dice 'no'. "Il progetto di un'Ausl unica di Romagna non mi convince - sostiene il consigliere regionale del PDL - anzi mi vede proprio contrario".

Ausl unica della Romagna? Bartolini dice 'no'. "Il progetto di un'Ausl unica di Romagna non mi convince - sostiene il consigliere regionale del PDL - anzi mi vede proprio contrario. Visto quanto è accaduto sinora con Area Vasta è difficile credere alla Regione quando sostiene che a costi minori si daranno servizi migliori. Si diceva la stessa cosa di Hera, ricordate? Ebbene, dopo l'addio alle municipalizzate sappiamo tutti com'è andata a finire: tariffe lievitate alle stelle, servizi peggiorati e Sindaci inascoltati".

"La vicinanza al territorio? Le Sot di Hera si sono trasformate in inutili poltronifici senza alcun potere. Di Hera ne abbiamo già una, basta e avanza, non serve una replica anche per la sanità. Con l'accorpamento delle quattro Ausl, Bologna vuole colonizzare ancor di più la Romagna, si rafforzerebbe un potentato bolognese con un mega direttore generale di fantozziana memoria - ovviamente di nomina politica e di stretta fede rossa - . Il potere decisionale si allontanerebbe dal territorio per essere accentrato definitivamente a Bologna. Immagino già il sindaco di un piccolo comune romagnolo, che già oggi fa fatica a farsi ascoltare dagli attuali direttori generali delle Ausl.  Voglio proprio vedere cosa farà un domani quando dovrà rivolgersi ad un centro decisionale ancora più distante, che magari lo ascolterà solo dietro appuntamento...lo metteranno nella lunga lista d'attesa come avviene oggi per fare un esame specialistico? E i cittadini sanno bene cosa vuol dire aspettare mesi e mesi per una visita o un esame erogato dal pubblico, mentre se si sceglie la prestazione a pagamento dopo un giorno si è serviti".

"In sintesi, mentre il Sindaco di Forlì o Cesena forse avranno la corsia preferenziale - continua il consigliere del PDL - il sindaco di Premilcuore o Verghereto probabilmente dovranno telefonare ad un numero verde sempre occupato per far valere le ragioni dei propri cittadini. E poi perché deve essere solo la sanità romagnola a doversi riorganizzare? Perché allora non si fondono anche le aziende emiliane? Si sostiene che il bacino ideale è da un milione di utenti, proprio come gli abitanti della Romagna?  Gli stessi del bolognese, aggiungerei io, dove però esistono ben cinque aziende. Oppure perché le sette AUSL dell'Area Vasta Emilia Nord non fanno un'Ausl unica da Piacenza a Modena?"


"Visti i precedenti e la oramai palese debolezza politica del nostro territorio, è facile immaginare che fine farà la sanità di  Forlì e Cesena, due realtà che non sono in grado di esprimere nemmeno un assessorato in Regione per la debolezza cronica del Pd locale. E’ chiaro che Errani ora vuole creare una mega azienda in Romagna al posto di Area Vasta - che attualmente è un'Ausl di Ravenna allargata - per avere un'Ausl di Ravenna punto e basta, egemone su tutto il territorio romagnolo, un'Ausl controllata direttamente da Bologna che ingloberebbe tutte le altre aziende sanitarie, un percorso volto probabilmente a garantire l'avvenire del mega compagno direttore Generale anche per il dopo, quando il Presidente Errani non sarà più ricandidabile" dice Bartolini.


"La nostra sanità oggi è d'eccellenza grazie ai brillanti professionisti che vi operano. Teniamoceli stretti e impediamo di creare un altro inutile carrozzone in stile Hera. Ai cittadini interessa solo questo. Continuare ad avere, come oggi,  dei servizi di buona qualità e soprattutto accessibili. Se teoricamente il progetto potrebbe anche avere elementi di razionalità, sono i gestori del progetto che non hanno i titoli per proporlo e completarlo nell’interesse del cittadino. Non possiamo quindi vendere il certo per l’incerto,  in cambio di promesse future fatte da chi, in termini di programmazione, oramai non ha più alcuna credibilità. Me ne diranno di tutti i colori ma chi ha fallito con SAPRO, SEAF, HERA e FIERE, voglio proprio vedere con che coraggio dirà che la mia posizione, contrariamente alla loro,  non ha una visione programmatica di  lungo termine"
 

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