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Sanità, il Pd: "Nuova rete ospedaliera, occasione da non sprecare"

La Direzione del Partito democratico forlivese, che si è riunita martedì in presenza dei Sindaci e dei Segretari del territorio, è tornata ad affrontare il tema sanità

La Direzione del Partito democratico forlivese, che si è riunita martedì in presenza dei Sindaci e dei Segretari del territorio, è tornata ad affrontare il tema sanità. ‘’L' opportunità che ci viene offerta dalla fase di riorganizzazione della rete ospedaliera della Romagna, è unica e irripetibile in un contesto, come quello in cui ci troviamo, di crescente crisi del servizio sanitario nazionale e quindi, di urgente bisogno di ripensare il sistema socio-sanitario in un’ottica di medio–lungo termine. - spiega il segretario del Pd forlivese Valentina Ancarani - Le sfide della medicina moderna (progressivo invecchiamento della popolazione e aumento della complessità della medicina, delle patologie cronico-degenerative e del costo dei farmaci innovativi), accanto all’ ineludibile riduzione delle risorse disponibili, fanno sì che sprecare questa opportunità oggi, significhi sottrarre progressivamente ai cittadini romagnoli una sanità pubblica di qualità, cioè efficace, equa ed accessibile.

"Poiché la posta in gioco è questa,- prosegue Ancarani - occorre affrontare il riordino dell’Azienda sanitaria della Romagna abbandonando le logiche di competitività territoriale proprie del passato e definendo da subito, in modo chiaro e trasparente per tutti, qual è lo scenario futuro, a partire dalla relazione tra gli ospedali esistenti. Alcuni principi guida di questo processo sono per esempio, mantenere le risposte di cura in prossimità dei cittadini per le attività di base; concentrare per ambiti dove storicamente insistono grandi competenze o investimenti tecnologici che ragionevolmente non possono essere smembrati e disseminati; concentrare per alta complessità e bassa diffusione epidemiologica al fine di garantire la migliore competenza clinica; infine sviluppare le vocazioni distintive dei Presidi Ospedalieri".

"All’interno di questo quadro, - continua il Segretario - risulterebbe del tutto privo di senso ed anzi controproducente, posticipare a data da destinarsi il tema della reti cliniche, a partire da quella oncologica, che da almeno un decennio è attiva nel nostro territorio. L’IRCCS  oncologico, presente oggi in Romagna su quattro sedi in 2 ex Province (Meldola, Forli, Cesena, e Ravenna), è il frutto di un’esperienza positiva ed avanzata, di innovazione sia in ambito gestionale che in ambito di assistenza e di ricerca. Valorizzare e realizzare in modo compiuto la rete oncologica romagnola significa procedere con convinzione verso un modello di gestione diretta ed unitaria delle oncologie, concepito come modello (CCCN) Comprehensive Cancer Care Network, che apporti valore aggiunto all’IRST, e allo stesso tempo porti l’IRCCS in tutti gli ospedali della Romagna. A tal fine, - conclude Ancarani - sulle condizioni, peraltro già state indicate in numerosi atti (DGR e leggi RER) dalla stessa Regione Emilia-Romagna, il territorio romagnolo con tutti i diversi attori pubblico-privati interessati, deve lavorare per raggiungere un accordo nel breve periodo, inserendo a pieno titolo tale progetto nel riordino della rete ospedaliera."

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