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Sanità, la Lega: "Costi milionari a carico dell’Ausl per curare i profughi"

A metterlo nero su bianco è la Direzione generale della cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia Romagna

‘L’Ausl di Romagna, nel 2016, ha sostenuto costi pari a 1.313.238 euro per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni urgenti o comunque essenziali ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno". A metterlo nero su bianco è la Direzione generale della cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia Romagna, rendendo noto un altro capito di spesa della sanità pubblica regionale. "I dati, sollecitati ancora una volta dalla Lega, testimoniano un incremento di spesa rispetto al 2015 archiviatosi, per l’Ausl unica, con 1.266.960 euro - spiega il segretario della Lega, Jacopo Morrone -. Innanzitutto è bene precisare che si tratta di spese per curare veri e propri clandestini, stranieri che non sono ospitati nelle strutture di accoglienza regionali e che quindi non rientrano nei programmi Cas e Sprar".

Prosegue Morrone: "Sono costi aggiuntivi, spese di cui la Regione Emilia Romagna si fa carico per erogare prestazioni sanitarie gratuite a immigrati irregolari, presenti sul territorio nazionale per le ragioni più disparate. I servizi comprendono ricoveri, visite specialistiche ambulatoriali, prestazioni di pronto soccorso, sia presso le strutture pubbliche che presso le strutture private accreditate e farmaci a erogazione ospedaliera. Ai sensi dell’articolo 35 comma 3 del decreto legislativo 286/98, gli stranieri irregolari, senza permesso di soggiorno, che si trovano in Italia per qualsiasi ragione, hanno diritto ad essere presi in carico e curati dall’Ausl di riferimento. Lo stesso decreto dispone che il finanziamento delle prestazioni sanitarie ‘riservate’ agli immigrati irregolari, sia a carico del Ministero dell’Interno".

"Questo significa che il Viminale, per legge, dovrebbe rimborsare ad ogni Ausl della Regione Emilia Romagna l’importo dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno - prosegue Morrone -. Peccato che questo avvenga solo in minima parte e che i tempi di recupero dei crediti vantati siano biblici”. Sempre secondo i dati diffusi dalla Giunta Bonaccini, infatti, a fronte di una spesa di 1.313.238 euro per l‘annualità 2016, il Ministero dell’Interno avrebbe rimborsato all’Asl unica di Romagna un importo pari a 439.430 euro (circa un terzo del totale).

“Le ragioni dell’insolvenza o dei ritardi del Viminale sono le più disparate - chiosa il segretario della Lega -, ma il risultato non cambia. Il nostro sistema sanitario continua a spendere milioni di euro non solo per chi ‘vanta’ la condizione di ‘migrante – richiedente asilo’, ma anche per chi a tutti gli effetti è un clandestino. Mentre i nostri cittadini pagano le tasse e i ticket, ci sono persone (clandestini, migranti e presunti profughi) che per le ragioni più assurde godono di esenzioni e privilegi da primi della classe".

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