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Sanità, quasi 8 milioni a disposizione delle Ausl emiliano-romagnole

7.850,360 milioni di euro: sono le risorse a disposizione delle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna per il 2013. Lo stabilisce la delibera riguardante le Linee di programmazione

7.850,360 milioni di euro: sono le risorse a disposizione delle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna per il 2013. Lo stabilisce la delibera riguardante le Linee di programmazione e il finanziamento delle aziende del servizio sanitario regionale per l’anno 2013, illustrate e approvate a maggioranza (contrari Mov5stelle; astenuti Pdl e Lega nord) dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini.

7.259,590 milioni sono destinati al finanziamento dei Livelli di assistenza; di questi, 310,600 milioni costituiscono la quota consolidata a finanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza, 68,257 milioni sono riservati al finanziamento del Sistema integrato Ssr-Università, 38,240 milioni sono trattenuti a finanziamento delle strutture e delle funzioni regionali e dell’innovazione, 192,620 milioni costituiscono il finanziamento a garanzia dell'equilibrio economico-finanziario e per la qualificazione dell’assistenza ospedaliera, 50 milioni vengono confermati ad ulteriore finanziamento del Frna. Ancora: 103,550 milioni sono riservati, tra l’altro, al finanziamento di prestazioni extra-Lea non ricomprese nei punti precedenti, a sostegno della ricerca degli Irccs regionali, a finanziamento dei costi per i fattori della coagulazione del sangue per il trattamento di pazienti emofilici, al finanziamento degli indennizzi agli emotrasfusi ai sensi della Legge n. 210/1992.

138,103 milioni verranno poi ripartiti tra le Aziende sanitarie in chiusura dell’esercizio 2013: 120 milioni sulla base degli ammortamenti non sterilizzati di competenza dell’esercizio delle immobilizzazioni entrate in produzione entro il 31 dicembre 2009 e 18,103 milioni ai fini del raggiungimento del pareggio di bilancio.
Il riparto delle risorse tra le Aziende sanitarie sarà a quota capitaria, per funzioni e progetti a rilievo sovra-aziendale e per specificità non riflesse dai criteri ordinari di finanziamento.

L’assessore alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, ha parlato di una situazione che vede “scarsità di risorse (per il fabbisogno 2013 si devono recuperare 260 milioni) e incertezza normativa a livello nazionale”. A questo proposito, ha illustrato “le quattro leve con le quali la Regione si muoverà per affrontare le emergenze di bilancio: ulteriore efficientamento (spesa farmaci, integrazione servizi, ecc..); revisione tariffaria; accordo integrativo regionale con le associazioni di categoria e copertura parziale del tur nover (per i servizi di assistenza si prevede una copertura totale)”.

Mauro Manfredini (Lega nord) si è soffermato, per chiarimenti sulla realtà modenese, sui ricoveri in trattamento sanitario obbligatorio (Tso) che verranno concentrati tutti nell’ospedale di Baggiovara. Andrea Pollastri (Pdl) ha chiesto ragguagli sulla situazione del 118 a Piacenza. Paola Marani (Pd) ha auspicato un accordo con il privato al fine di garantire standard di qualità dei servizi. Giudizio positivo sulle scelte dell’assessorato è stato espresso da Giuseppe Paruolo (Pd), che ha anche auspicato “una maggiore informatizzazione dei servizi”.

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