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Santa Sofia, Morrone (Lega Nord): "Elezioni da rifare, come a Trevi"

A Trevi, un Umbria, il Tar ha annullato i risultati delle ultime elezioni amministrative ed ha decretato la decadenza del neo sindaco. Per la Lega Nord lo stesso dovrebbe avvenire nel comune bidentino

 che aveva vinto per soli 14 voti, grazie ad un inserimento troppo tardivo di 35 stranieri nelle liste elettorali. Dunque, a Trevi le elezioni si ripeteranno. Non a Santa Sofia, come chiedeva la Lega Nord.

 

“A Santa Sofia, di fronte ad una situazione analoga – afferma Jacopo Morrone, segretario provinciale della Lega Nord -, il sindaco del Pd potrà, al contrario, governare indisturbato, nonostante la sua elezione sia avvenuta grazie a voti di stranieri guadagnati fuori tempo massimo”.

 

“Siamo senza parole, sembra proprio che in Italia la certezza del diritto sia più sulla carta che non nei fatti – accusa Morrone -. Se il nostro ricorso per l’ingiustizia perpetrata a Santa Sofia fosse stato giudicato in un Tar diverso da quello bolognese, forse oggi Foietta non sarebbe più sindaco. In ogni caso, con nuove legittime elezioni, avremmo potuto avere un risultato senz’altro più vicino alla reale volontà degli elettori di Santa Sofia”.

 

“Il marchingegno di dare ai cittadini comunitari residenti il voto all'ultimo minuto – accusa Morrone - è stata una speculazione elettorale sotto gli occhi di tutti, un’escamotage utilizzato dal Pd semplicemente per non perdere i Comuni della Val Bidente e non certo per aiutare l’integrazione”.

 

“Che si tratti di mere operazioni di bieco interesse elettorale lo dicono i numeri – attacca Morrone -: è mai possibile, infatti, che a Forli su 100.000 votanti abbiano votato circa 90 comunitari e lo stesso numero di stranieri si sia presentato alle urne tra Galeata e Santa Sofia, che insieme raggiungono solo 7/8 mila votanti circa? E’ evidente che il PD, pur di vincere, non guarda in faccia nessuno”.

 

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