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Sciopero per il clima, al corteo anche esponenti politici: le idee presentate dai vari movimenti

Il Popolo della Famiglia di Forlì porta all'attenzione dei cittadini un'altra mobilitazione per l'ambiente in corso in tutta Italia fino al 29 marzo

Un fiume in piena di giovani e studenti. Ma anche esponenti politici per "Fridays for future", la manifestazione in difesa del pianeta alle prese con i forti cambiamenti climatici globali. Ha partecipato "L'Alternativa per Forlì", che sostiene "con forza le idee portate avanti e ci candidiamo per realizzarle a partire dal nostro territorio". Il movimento, che ha in Veronica San Vicente il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative, "parte da una netta opposizione alle cementificazioni che l’hanno deturpata in questi anni, per opere inutili e destinate a divenire cattedrali nel deserto. Concessioni edilizie su terreni pubblici e privati che hanno portato a costruzioni incompiute lasciate al degrado nelle campagne".

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"Nessun nuovo insediamento urbano o commerciale deve essere autorizzato, se non dopo l’utilizzo di tutti gli immobili esistenti - viene evidenziato -. Se questi vengono lasciati sfitti o in rovina occorre prevedere un sistema di incentivi e di penalizzazioni fino ad arrivare alla requisizione degli immobili fatiscenti. L’ambiente e la vivibilità della città devono prevalere sugli interessi lobbistici. Prediligiamo pertanto l’ottimizzazione degli spazi inutilizzati e politiche di recupero degli immobili a vocazione sociale. Ci battiamo per la valorizzazione e la preservazione delle aree verdi affinché diventino luoghi di incontro, di condivisione e di apprendimento. Costituiscono la principale ricchezza che possiamo stringere oggi tra le mani e abbiamo il dovere di donarla in condizioni migliori alle generazioni future. Ci prefiggiamo l’obiettivo di rendere più accessibili i parchi della città che devono essere aperti all’ iniziativa di organizzazioni sociali per la realizzazione di eventi a supporto della didattica, dell’inclusione, della solidarietà, del riuso. Le possibilità di collaborazione sono tantissime, a partire dall’ Università, dai comitati di quartiere e del fervente associazionismo".

L'Alternativa per Forlì infine punta "alla pianificazione di una mobilità integrata in città e con i quartieri più lontani del centro. Intendiamo garantire la possibilità per tutti di uno diritto a muoversi con mezzi alternativi all’ automobile: un servizio fondamentale soprattutto per anziani e studenti che spesso nelle periferie si ritrovano isolati. L’abitudine all’uso dei mezzi di trasporto pubblico e della bicicletta si costruisce a partire dalle esigenze delle cittadine e dei cittadini e in questo i comitati di quartiere giocherebbero un ruolo fondamentale nella formulazione degli orari e nell'individuazione delle zone strategiche per la costruzione di piste ciclabili. In città, sogniamo un centro storico libero dalle auto e vivibile a pieno dalla cittadinanza come il cuore pulsante della città e immaginiamo un sistema di navette che ricolleghino il centro alle aree più ampie di parcheggio esterne".

Popolo della Famiglia

Il Popolo della Famiglia di Forlì porta all'attenzione dei cittadini un'altra mobilitazione per l'ambiente in corso in tutta Italia fino al 29 marzo, il flash mob alleanza italiana Stop 5G volto a sensibilizzare la popolazione al problema invisibile dell'elettrosmog. "Si tratta di un tema assai meno sponsorizzato ma preoccupante quanto i cambiamenti climatici, per i rischi ormai più possibili che potenziali rappresentati dalla tecnologia 5G, la rete ad altissima velocità per le comunicazioni mobili, oggetto appetibile di accordi e di interessi stratosferici dal risvolto inquietante per la salute ancora troppo sottovalutato - viene evidenziato -. Il tema dell'inquinamento elettromagnetico è ancora poco considerato perché riguarda un agente invisibile, ma merita un' attenta valutazione per l'alto potenziale di pericolosità che può sprigionare. Lo scorso ottobre si è chiusa l’asta per il 5G, con la quale lo Stato ha incassato oltre 6,5 miliardi vendendo a privati le bande di frequenza  compresa la “banda millimetrica” (frequenze superiori a 24GHz), la “banda pioniera per il 5G”, con l’obiettivo di coprire entro il 2025 il target delle aree urbane ed extraurbane. Il pronto consenso a sviluppare il più possibile questa infrastruttura si spiega con la prospettiva di un lauto guadagno per lo Stato, ma questa operazione si fa sulla pelle dei cittadini, e ciò è inaccettabile. Recentemente il Tar del Lazio ha ingiunto ai ministeri dell'Ambiente, della Salute e dell'Istruzione di adottare entro sei mesi una campagna informativa sulle corrette modalità d'uso di telefonini e cordless e sui rischi per la salute e per l'ambiente connessi a un loro uso improprio. La decisione è stata presa accogliendo parzialmente un ricorso proposto dall'Associazione per la Prevenzione e la Lotta all'Elettrosmog".

Proseguono dal Popolo della Famiglia: "Evidenti studi scientifici dimostrano che la scelta di procedere sulla strada del wireless di quinta generazione ignora completamente le possibili serie conseguenze socio-sanitarie ( effetti biologici conseguenti all'esposizione ai campi elettromagnetici, insorgenza di patologie tumorali, infertilità, alterazioni delle funzioni vitali con condizioni di vera e propria disabilità) e contraddice gli elementari principi di prevenzione e di precauzione. Raccomandare prudenza non significa ostacolare o demonizzare l'evoluzione tecnologica e il progresso delle infrastrutture, ma avere a cuore la salute degli esseri umani e la salubrità dell'ambiente. La lezione del passato, con il caso dell'amianto, del piombo, di molti pesticidi e di centinaia di altre sostanze tossiche per le quali la scienza è rimasta inascoltata per decenni prima di provvedimenti legislativi utili, dovrebbe essere di monito e di guida, onde evitare di aggiungere alla lista ulteriori errori di valutazione.In questo campo minato chi paga alla fine è il cittadino, per lo più ignaro di questa materia nonché delle ignobili speculazioni che lucrano sulla sua salute. Qui deve intervenire la buona politica, per mettersi a difesa delle persone, con decisioni coraggiose  prese anche a scapito di facili guadagni".

Il Popolo della Famiglia di Forlì vuole dunque porre anche questo tema "all'attenzione dei cittadini sensibili al tema dei cambiamenti climatici e mobilitati perché giustamente preoccupati; al contempo ci rivolgiamo  alle forze politiche che presto potrebbero prendere decisioni  sul 5G anche nel nostro territorio comunale, perché il principio di precauzione sia applicato come regola doverosa di buon senso a vantaggio della salute pubblica. Il Popolo della Famiglia di Forlì si impegna ad organizzare  prossimamente un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza sulla tecnologia 5G per garantire alla popolazione la giusta informazione  e la piena consapevolezza sul tema in questione".

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