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Scontro sulla Liberazione di Predappio, Minutillo (FdI): "Vietare le iniziative dell'Anpi"

Annuncia Minutillo: "Alle autorità abbiamo domandato di vietare per ragioni di ordine pubblico le inziative dell’Anpi"

"Tutelare l'ordine pubblico e vietare le provocazioni dell'Anpi". Francesco Minutillo, portavoce reggente di Fratelli-D’Italia di Forlì-Cesena, all'indomani della conferenza stampa dell'Anpi nel corso della quale è stata comunicata l'utilizzo della Piazza di Predappio per celebrare la Liberazione del 28 ottobre, ha scritto al prefetto Fulvio Rocco De Marinis, al questore Loretta Bignardi e al presidente del Tribunale di Forlì Rosella Talia per evidenziare come la commemorazione della Marcia su Roma "si svolga da decenni senza mai alcun incidente o disordine e che ha sempre assistito alla partecipazione rispettosa ed ordinata di miglia di persone da tutta Italia che vengono a commemorare la morte di Benito Mussolini presso la tomba di famiglia a San Cassiano".

"E’ un momento di preghiera e di raccoglimento che non può essere vietato, come vorrebbero le ridicole richieste delle organizzazioni partigiane, ma che anzi deve essere tutelato dalle forze dell’ordine", continua Minutillo, che aggiunge: "Il riferimento compiuto dall’Anpi, per vietare una asserita "manifestazione fascista", al reato di cui all'articolo 5 della legge 20 giugno 1952 numero 645 (come modificato dall'articolo 11 della legge 22 maggio 1975 numero 152) sono irricevibili posto che tale norma precisa come trattasi di reato di pericolo concreto, che non sanziona le manifestazioni del pensiero e dell'ideologia fascista in sé ma soltanto ove le stesse possano determinare il pericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste, in relazione al momento e all'ambiente in cui sono compiute, attentando concretamente alla tenuta dell'ordine democratico e dei valori a esso sottesi". 

"Il punto - prosegue l'esponente di Fratelli d'Italia - è stato espressamente trattato dalla Corte di Cassazione Penale che con la recentissima sentenza numero 8108 del 14 dicembre 2017 ha chiarito definitivamente che manifestazioni come quella di Predappio sono pienamente legittime posto che (e lo dice la Cassazione). L'impiego del "saluto romano", l'intonazione della "chiamata del presente" e l'utilizzo della croce celtica non presentano alcuna concreta idoneità offensiva nel quadro di un'interpretazione costituzionalmente orientata della norma incriminatrice, sul rilievo assorbente che tali condotte erano state poste in essere nell'ambito di una manifestazione puramente commemorativa, organizzata in onore di defunti, vittime di una violenta lotta politica che aveva attraversato diverse fasi storiche, senza alcun intento restaurativo del regime fascista e in assenza di connotati tali da suggestionare gli astanti inducendo negli stessi sentimenti nostalgici in cui ravvisare un serio pericolo di riorganizzazione del partito fascista”.

"Abbiamo appreso dalla stampa che l’Anpi ha chiesto l’utilizzo della Piazza di Predappio per esibirsi in manifestazioni di carattere meramente provocatorio: ebbene alle autorità abbiamo domandato di vietare per ragioni di ordine pubblico le inziative dell’Anpi posto che a Predappio è previsto l’arrivo di migliaia di cittadini da tutta Italia che vogliono recarsi in santa pace al cimitero e che non si aspettano certamente di trovarsi al cospetto dell’Anpi e dei suoi esponenti - concludono -. Sono loro infatti che cercano lo scontro in una situazione nella quale la sinistra è allo sbando e senza più consenso popolare per serrare i ranghi in nome di un antifascismo di maniera che in realtà non ha mai avuto ragione di esistere come sarà spiegato proprio il 28 ottobre alla conferenza, organizzata dall’Istituto Storico per i Crimini della Resistenza, a tema "La vera storia di Silivio Corbari: criminale, rapinatore, assassino di carabinieri e di innocenti"".

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