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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Sindaci e candidati di centro sinistra parlano di "Sistema Romagna": dialogo tra Forlì, Cesena e Ravenna

"Non partiamo da zero. Il sistema Romagna ha nobili illustri",  ha esordito il sindaco uscente Davide Drei che ha citato come esempio Romagna Acque, Start Romagna e l'Ausl.

Le città della Romagna lunedì pomeriggio hanno dialogato in salone comunale di Forlì, menttendo allo stesso tavolo sindaci già in carica (quello di Ravenna, Michele De Pascale), quelli uscenti (Davide Drei) e i candidati sindaci di centro-sinistra Giorgio Calderoni, ed Enzo Lattuca che si presenta a Cesena. L'incontro pubblico aveva tema “Il Sistema Romagna”. "Non partiamo da zero. Il sistema Romagna ha nobili illustri",  ha esordito il sindaco uscente Drei che ha citato come esempio Romagna Acque, Start Romagna e l'Ausl. "Ma ci sono sfide importanti da realizzare, come il rafforzamento dei collegamenti da Forlì a Ravenna e da Forlì a Cesena". Con la città malatestiana, ha ricordato Drei, c'è il progetto del collegamento veloce: "Serve un processo di sgolfamento della via Emilia, recuperandone di fatto il suo valore storico".

Il primo cittadino mercuriale ha ricordato anche le criticità in corso lungo l'E45, col transito vietato ai mezzi pesanti sul viadotto Puleto in Toscana, e lungo la Ravegnana dopo la tragedia dello scorso autunno a San Bartolo. Episodi che hanno messo in evidenzia la "fragilità degli assi viari. Servono nuovi investimenti. Bisogna pensare ad un nuova SS67 o nuovi collegamenti". Drei ha parlato anche di Provincia unica romagnola: "E' possibile realizzarla senza riforma costituzionale. Bisogna chiederci come sia sostenibile". Per il sindaco è necessario ragionare ad un "piano strategico, con i singoli pezzi che facciano parte di un disegno comune".

Sistema Romagna, ne parlano sindaci e candidati



Per De Pascale "fare insieme è più difficile che fare da soli. Bisogna discutere insieme e prendere la decisione per l'insieme dei territori. Serve un cambio di mentalità profondo per la nostra comunità, guardando anche fuori da casa propria". Lattuca invita a non mettersi in contrapposizione con Bologna e l'Emilia, partendo dall'esempio del sistema universitario. "L'aeroporto di Bologna resta un punto di riferimento per la Romagna", ha aggiunto. "Regione autonoma della Romagna? Non è il futuro, ma un errore. Stiamo andando verso un futuro che richiede integrazione e non seccessione. E' giusto riprendere a condividere scelte e fare battaglie comuni su politiche urbanistiche, infrastrutturali. Sarà indispensabile un ente dove confrontarsi per non perdere il filo delle cose che si fanno su scala romagnola al fine di garantire uno sviluppo. Le geometrie variabili sono stati dei passi falsi". Per Drei "serve una guida delle istituzioni".

Gli ospedali devono ragionare in termini di "completezza e non concorrenza, con ciascuno che abbia una peculiarità", evidenzia Calderoni. Per il candidato sindaco forlivese è "importante il dialogo", instaurando ad esempio "una sorta di cabina di regia itinerante, dando così un segnale culturale". Per Lattuca "la sanità è l'ambito in cui si vede il sistema d'integrazione in Romagna. Ci sono ancora delle problematiche, federare in cinque anni quattro aziende con più di 16mila dipendenti non è facile. Dobbiamo cogliere l'occasione per archiviare la prima fase e rilanciare il processo col confronto. Bisogna capire che vale la pena spostarsi per trovare le migliore cure e professionalità più specializzate. Ci sono reparti che necessitano di bacini più ampi ed è ragionevole avere un punto di riferimento per una determinata specializzazione, mentre altre devono essere più diffuse sui quattro poli, come ad esempio l'emodinamica. Bisogna mettere da parte i campanilismi". "Occorre cercare di avere tutti quei servizi che, per essere erogati in qualità e sicurezza, hanno bisogno di un milione di abitanti. Ma la prossimità non è una parolaccia", evidenzia De Pascale.

Capitolo sicurezza: Calderoni ha sottolineato l'importanza dei quartieri e l'attenzione verso il vicinato e le fasce più deboli, citando come esempio il modello Firenze e la necessità di "creare la coesione sociale dal basso e quindi una rete di solidarietà. La città fondata sulla fiducia verso gli altri è un obiettivo ambizioso". Ultimo argomento la viabilità del futuro. Per Lattuga "bisogna scegliere insieme le priorità. I due lati più deboli sono quelli che collegano Forlì a Ravenna e Cesena a Ravenna. Senza dimenticare l'aeroporto di Forlì e il tema dell'alta velocità". Per De Pascale, "la Ravegnana deve essere una strada ad uso dei pendolari, mentre l'E45 deve avere il livello di qualità dell'A14 a livelli di manutenzione". In ambito ferroviario, "serve investire nella "curva verso sud" a Faenza. In questo modo si verrebbe a creare una linea circolare". "Viabilità e infrastrutture sono un problema essenziale per le imprese. Il sistema Romagna può funzionare se ciascuno fa la sua parte", ha concluso Calderoni. 

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