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"Salvini e Di Maio sotto le macerie", frase shock su un finto profilo Pd. Marco Di Maio: "Una barbarie"

Sulla questione interviene il parlamentare forlivese Marco Di Maio: si tratta, spiega, di "parole inqualificabili che nessuna distanza politica, come quella che mi separa da Salvini e Di Maio, può giustificare". Replica la Lega Nord con Andrea Cintorino

Dopo la tragedia del Ponte Morandi di Genova fioccano i post su Facebook di solidarietà, ma anche di condanna. Ma c'è anche chi ha approfittato della sciagura per gettare benzina sul fuoco, inasprendo il dibattito politico che si è acceso subito dopo il dramma. In particolare ha fatto scalpore il post pubblicato da un certo Tommaso Ciarponi del Partito Democratico, il quale si sarebbe rammaricato del fatto che sotto al ponte crollato martedì scorso non ci fossero personaggi politici come Salvini e Di Maio.

Sulla questione interviene il parlamentare forlivese Marco Di Maio: si tratta, spiega, di "parole inqualificabili che nessuna distanza politica, come quella che mi separa da Salvini e Di Maio, può giustificare. Una barbarie. Il fine, però, è facile da intuire: scatenare ulteriore rabbia e indignazione sul Pd e i suoi esponenti, avvelenare i pozzi del dibattito politico, inasprire i toni, fomentare la rabbia contro il nemico che non è più da contrastare, ma da abbattere con la denigrazione. Non è un post “a caso”, ma un pezzo di una strategia volta a propagare quel contenuto delirante riportante il logo abusivo di un partito attraverso migliaia di condivisioni".

"Oramai - osserva - è una tecnica che conosciamo, usata molte volte per attaccare persone e organizzazioni. Non sono azioni che partono dal nulla, hanno una regia e una mente che, politicamente, ispira questa spirale di odio, denigrazione, sciacallaggio. Per farlo serve una rete, servono persone, servono finanziatori, servono finalità politiche". Di Maio spiega inoltre che "il Pd Forlivese si è attivato subito in tutte le sedi opportune e proseguirà nei prossimi giorni: di questo voglio ringraziare chi ha lavorato tutto il giorno per tentare di fermare quest’onda".

"Questa vicenda si chiuderà, ma è una delle tante che quotidianamente si verificano qui sui social e che colpiscono tutti (anche se in particolare una parte politica più delle altre) - conclude -. Penso che Facebook, inteso come società, abbia enormi responsabilità di cui prima o poi dovrà rendere conto. Per il resto, tocca a noi, a ciascuno di noi: non rimanendo indifferenti, capendo che la battaglia contro la disinformazione e la denigrazione si gioca colpo su colpo anche su questi strumenti, organizzandoci. Non so voi, ma io non sono disposto a lasciare il futuro in mano a questa gente".

“Il clima politico e l’odio che cresce sui social sono sempre più preoccupanti - afferma il segretario territoriale del Pd forlivese, Valentina Ancarani -. Ad alimentare questa spazzatura mediatica contribuiscono sempre di più le fake news che vengono condivise decine di migliaia di volte sui social, senza una preventiva verifica della attendibilità della fonte e del fondamento della notizia. Nella giornata di mercoledì si è verificato un gravissimo tentativo di screditare il nome e l’immagine politica del Pd forlivese”.

“Oltre ad aver preso immediatamente le distanze da quanto scritto da questo soggetto, di cui non conosciamo l’identità ed il cui nome non risulta tra i nostri iscritti ed elettori, come segretario lo ho immediatamente diffidato a rimuovere il logo, comunicandogli che provvederemo a tutelarci nelle sedi più opportune (abbiamo già informato la Polizia Postale e sporgeremo denuncia). Tra l’altro è singolare come questo tizio fino a pochi giorni fa risultasse, sui social, un fan di Matteo Salvini come risulta dalla ricostruzione operata dal noto debunker David Puente, rinvenibile sulla sua pagina web - sottolinea Ancarani -. Quello che più dispiace, in tutta questa vicenda, è che si diffondano notizie e post creati ad arte per alimentare odio, proprio davanti a tragedie immani. Inoltre, indipendentemente dal credo politico, condanniamo chiunque sul web utilizzi forme ed espressioni minacciose e violente, ancor più se si tratta di augurare la morte a un’ altra persona". 

L'intervento della Lega

Replica al parlamentare forlivese Andrea Cintorino, segretario provinciale della Lega di Forlì-Cesena: "Parole e concetti inqualificabili quelli apparsi su Facebook. Certo. Marco Di Maio del Pd si dice estraneo a questa deriva. Ma quante altre frasi sulla medesima falsariga sono state pronunciate, questa volta pubblicamente e quindi non smentibili, da esponenti del Pd o da personalità vicine al loro mondo contro la Lega, contro Matteo Salvini, contro la nostra attività di governo?. Prosegue l'esponente del Carroccio: "Non è passato un giorno, dalle elezioni di primavera, che qualche parlamentare o amministratore o politico Pd non abbia inveito, demonizzato, delegittimato, urlato il proprio odio contro il leader della Lega e di conseguenza contro tutti i leghisti. E dove vuole mettere, Marco di Maio, i titoli di certi settimanali e quotidiani, degli ultimi mesi, altrettanto abominevoli di un augurio di morte dove certamente c’è lo zampino di simpatizzanti cattodem?".

"Sono questi proclami, è quest’odio gratuito, basato su pregiudizi e stereotipi preconfezionati, che armano chi mette le bombe nelle sedi della Lega condite di chiodi - conclude Cintorino -. E questo credo che non lo possa negare nessuno. E’ evidente che la Lega al Governo dà fastidio ai poteri forti, a quei poteri a cui stavano bene governi compiacenti. La guerra, perché di una guerra si tratta, contro il Governo della svolta Lega/M5s non l’abbiamo ovviamente sferrata noi. Ma la sta alimentando chi vede il proprio potere in bilico nonostante abbia lavorato decenni per costruire il consenso attraverso sapienti manipolazioni. Le fake news, infine, esistono ma quelle più deleterie non si trovano in rete. Che non si faccia avanti l’idea di mettere un bavaglio al web e di censurarlo. Pur tra tante pseudo-notizie o notizie false, che è giusto denunciare, è il web, oggi, che consente l’emersione di verità altrimenti nascoste".

La controreplica

Risponde Di Maio: "Ho letto la replica di Cintorino che chiede a me di rispondere di accuse e attacchi simili a quello del finto “Tommaso Ciarponi” fatti nei confronti del leader del suo partito Salvini e della Lega. La cosa fa sorridere. Intanto perché io non mi sono “detto estraneo” alla vicenda come lei ha scritto (basterebbe leggere ciò che ho pubblicato) perché ci mancherebbe anche che mi sentissi chiamato in causa da un finto profilo che usa il simbolo del Pd per sputtanarlo augurando la morte di due avversari politici. E poi sarebbe come se chiedessi a lei di rispondere delle tonnellate di letame lanciate dal suo partito nei confronti del Partito Democratico e dei suoi esponenti attraverso le varie pagine della galassia Lega o quelle dei suoi alleati del Movimento 5 Stelle, attraverso trasmissioni televisive, giornali di area, programmi radiofonici e altro".

"Non è certo lei la responsabile, ma potrei con un giochino mediatico come quello che le hanno suggerito di fare, addossarle queste responsabilità - chiosa il deputato forlivese -. Sarebbe serio? Sarebbe corretto? Sarebbe intellettualmente onesto? No. Allora non lo faccia lei con i suoi avversari politici, scendendo ad un livello che, da lei, sorprende. Capisco il bisogno di visibilità, ma farebbe meglio a rivolgere i suoi anatemi agli effettivi autori delle infamie che tenta, invece, di addossare indirettamente a me (che non ho mai preso parte a questo squallore). Impari a distinguere le persone e i loro comportamenti dalle appartenenze politiche e provi a capire, almeno sulla battaglia contro chi usa la rete per seminare odio e denigrare le persone, che è una questione che riguarda e può riguardare tutti, senza distinzioni".

La nuova risposta di Cintorino

“Con il mio comunicato ho toccato punti sensibili del Pd e quindi dell’onorevole Marco Di Maio. Che risponde piccato e forse in modo un po’ confuso. Ma questo è comprensibile. La confusione regna sovrana in questo momento nel Pd in caduta libera”, ha reagito Cintorino “Non siamo certo noi della Lega i primi a lanciare offese gratuite. Rispondiamo agli sconsiderati attacchi di esponenti del Pd che non si fanno certo scrupoli quando c’è da infamare e demonizzare l’avversario - chiosa -. Forse non sarà lei, onorevole, personalmente a farlo, ma certamente non può tirarsi fuori dalla guerra senza quartiere sferrata dal Pd contro la Lega e l’attuale maggioranza di Governo. Sono comunque convinta che Lei abbia compreso appieno il significato di quanto ho scritto e che cerchi affannosamente di nasconderlo dietro una cortina di affermazioni che nulla. Il piano del dibattito, infatti, va oltre la questione del post di “Tommaso Ciarponi”, che mi interessa poco. Quello che deve essere al centro dell’attenzione è il clima conflittuale che il Pd strumentalmente sta creando nel Paese, anche in vista delle prossime tornate elettorali. Questo è il problema e su questo Di Maio non può fare finta di nulla. Se lancia un sasso nello stagno non può aspettarsi che non ci siano conseguenze. Ma stia sereno, nessuno le ha lanciato anatemi personali. Quelli, forse, li ha visti in un altro film".

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