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Strappati i manifesti elettorali di Zattini, l'ira di Morrone

Il candidato al ballottaggio: "Questi sono modi di fare politica totalmente estranei ai nostri principi di libertà"

“Siamo alle solite. Manifesti di Gian Luca Zattini strappati anche questa mattina". A dichiararlo è l'onorevole Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, che in una nota stampa ripercorre la vicenda. "Alle cinque - spiega Morrone - i volontari hanno finito la loro opera di attacchinaggio e alle 11 la solita teppaglia degli odiatori di professione li hanno strappati in Piazzale della Vittoria come in viale della Libertà. E non ci dicano che sono ragazzini in vena di scherzi. Questo è frutto del livore politico. Il clima d’odio orchestrato ad arte sta dando i suoi frutti. La sinistra con i voti perde anche la patina fasulla di democrazia. Noi però non ci stiamo: al clima di guerra civile rispondiamo con l’equilibrio e la correttezza. Denunciamo pubblicamente quanto accaduto, consapevoli che saranno gli Elettori forlivesi a giudicare”.

“Non posso che provare dispiacere per lo sfregio che si è consumato con lo strappo dei manifesti in viale della Libertà e piazzale della Vittoria - commenta lo stesso Zattini. - Episodi come questi sono non soltanto un insulto alla democrazia ma sono indice di intolleranza e nervosismo. È evidente che i protagonisti di questo vile gesto non hanno altro da fare se non prendersela con chi ha un progetto per una Forlì più bella, più viva e più sicura. Sarebbero queste le persone che professano la democraticità del dibattito e il confronto sui contenuti? Certamente non strappando i manifesti elettorali dell’avversario, facendo telefonate a casa per instillare la paura, reflussi nostalgici o usando l’aggressività contro chi non la pensa come loro".

"Questi – aggiunge Zattini – sono modi di fare politica totalmente estranei ai nostri principi di libertà. Noi abbiamo temi concreti e progetti da sviluppare e su cui confrontarci. Ci piacerebbe che fosse così anche dall’altra parte mentre, ancora una volta, riscontriamo acredine e antidemocraticità. Ma per queste persone è più facile alzare il tiro, rinfocolando sentimenti di odio che sfociano, poi, in atti concreti da parte di soggetti più facinorosi per creare un clima di perenne conflitto a discapito della collettività”.

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