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Murales in centro, Molea: "Rilanciamo la cultura con una gara di street art"

"Il bel murales di Gomez potrebbe essere solo l'inizio di una bella avventura: non sia sporcata da polemiche inutili e si guardi oltre", afferma Molea

"Street art non solo come idea per salvare gli angoli bui della città dal degrado, ma anche come concetto di cultura diffusa, alla portata di tutti. La bella idea del Comune andrebbe sviluppata: individuare delle aree cittadine per lasciare libero sfogo all'espressione degli artisti di strada potrebbe essere il primo passo verso, perché no, una competizione di murales in giro per la città. Ne guadagneremmo in cultura e prestigio". Così il deputato forlivese di Scelta Civica Bruno Molea, vice presidente della commissione cultura alla Camera, commenta l'opera dell'artista Gomez sul palazzo di via Andrelini, a pochi passi dai musei del San Domenico.

"Il bel murales di Gomez potrebbe essere solo l'inizio di una bella avventura: non sia sporcata da polemiche inutili e si guardi oltre - prosegue Molea -. Dell'iniziativa va dato merito agli assessorati a cultura e centro storico del Comune di Forlì: individuare delle aree dove dare la possibilità ai giovani artisti di esprimersi secondo un linguaggio nuovo è cosa intelligente e lungimirante. Iniziare facendolo poi a due passi dal San Domenico apre ancora di più la mente: l'idea che ne sorge è quella di un quartiere culturale, dalle diverse sfaccettature. La vera cultura, insomma: quella che dà forma e spazio a espressioni artistiche diverse".

Da qui, il vice presidente della commissione cultura lancia l'idea: quella di un festival dell'arte di strada, magari in rete con quelli già esistenti in Romagna. "Non chiamatelo solo "graffito": è arte nella sua alta espressione - commenta il deputato -. L'incursione di Gomez a due passi dal San Domenico non è solo una mossa intelligente per salvare aree della città dal degrado, ma un bell'esempio di cultura diffusa. E con questo bell'esempio davanti, si dovrebbe avere il coraggio di rilanciare: perché non ospitare a Forlì altri artisti di strada e "affidare" loro i quadri giganti dei palazzi del centro, magari delle zone più dimenticate? Potrebbe essere il primo passo verso, perché no, una competizione per il murales più bello: ne guadagneremmo in prestigio, cultura e presenze turistiche. A pochi passi da noi, a Ravenna, il festival di Street art già c'è: potrebbe essere l'occasione per mettere in rete le due città creando un itinerario non solo forlivese, ma anche romagnolo, della cultuta e dell'arte di strada".  

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