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Alessandrini (Pd): "La chiusura delle Provincie non penalizzi le risorse per la cultura"

"Non possiamo pensare di impoverire il sistema culturale emiliano-romagnolo, già provato dalla drastica riduzione degli investimenti provinciali iniziata lo scorso anno", afferma Alessandrini

"Se le Province scompaiono, come è giusto che sia, la cultura non può morire". E' quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Tiziano Alessandrini, evidenziando che "la difesa del nostro patrimonio artistico e culturale deve diventare uno dei principali impegni per rilanciare la nostra regione e il nostro Paese. In Emilia-Romagna la cultura e la creatività hanno un valore economico pari a più di 32 mila imprese per 78 mila addetti, che tradotti in Pil regionale corrispondono al 5%, senza contare l’incidenza della redditività prodotta dal turismo culturale".

"Un patrimonio in termini di reddito, posti di lavoro e indotto, dunque, che rischia di essere messo in serio pericolo dalla trasformazione delle Province in organi di secondo livello - prosegue Alessandrini -. Il settore dello spettacolo perderà infatti risorse pari a 760 mila euro, i sistemi bibliotecari perderanno oltre 850 mila euro, i musei quasi 500 mila euro e le istituzioni culturali delle province subiranno tagli per 1,3 milioni di euro e molto probabilmente scompariranno".

"Per queste ragioni, l’Assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, ha scritto una lettera al Sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, al Ministro della cultura e del turismo Dario Franceschini e ai parlamentari emiliano-romagnoli, per richiedere una più approfondita riflessione - continua l'esponente democratico -. Credo che l’appello lanciato da Mezzetti non debba cadere nel vuoto ma meriti grande attenzione. Non possiamo pensare di impoverire il sistema culturale emiliano-romagnolo, già provato dalla drastica riduzione degli investimenti provinciali iniziata lo scorso anno".

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