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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tasse, Ragni (Fi): "No all’aumento delle addizionali locali ed all’Imu sulle seconde case"

Secondo "Il Sole 24 Ore" 5 Comuni su 6 aumenteranno l’aliquota dei tributi locali. Ovvero, complessivamente, ben 6.782 Comuni che potrebbero rivedere al rialzo le addizionali e 6.516 quelli che potrebbero ritoccare l’Imu

Il governo Conte ha cancellato il blocco delle addizionali locali e l’Imu sulle seconde case che era stato imposto dai precedenti governi dal 2016 fino al 2018. Dal prossimo anno governatori regionali e sindaci potranno aumentare le aliquote fino ai livelli massimi. Cioè il 3,3% per l'addizionale Irpef regionale, lo 0,8% per quella comunale e lo 10,6 per mille per Tasi e Imu. Sono attesi aumenti nella maggior parte dei Comuni italiani. Secondo "Il Sole 24 Ore" 5 Comuni su 6 aumenteranno l’aliquota dei tributi locali. Ovvero, complessivamente, ben 6.782 Comuni che potrebbero rivedere al rialzo le addizionali e 6.516 quelli che potrebbero ritoccare l’Imu.

"Il governo ha bisogno di fare cassa per finanziare il  reddito di cittadinanza del M5S e, a sorpresa, ha eliminato l’unica cosa buona dei due governi Renzi e Gentiloni il blocco delle addizionali locali - afferma il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio Ragni -. E noi diffidiamo la giunta comunale di Forlì dall’inserire questi annunciati e prevedibili ritocchi nella manovra del bilancio preventivo 2019 oggi ai blocchi di partenza. Fra i capoluoghi emiliano romagnoli, Forlì è al terzo posto assoluto dopo Bologna e Ferrara per pressione fiscale più pesante e non abbiamo bisogno di ‘spremere’ ulteriormente i cittadini".

"Da anni - aggiunge l’esponente forzista - chiediamo alla giunta del sindaco Drei di ridurre le aliquote dei tributi e siamo anche scesi in piazza con i sindacati, nel 2015, quando la giunta Pd  aveva  annunciato l'aumento indiscriminato dell’Irpef sui redditi. Oggi, con il deprecabile  placet del governo, questi aumenti potrebbero essere attuati. E noi faremo il possibile per evitarlo. In ogni sede, anche quella regionale. Sarebbe una ‘schifezza’ politica, visto che  - come risulta da uno studio  di Confprofessioni su dati del Mef – fra tutte le amministrazioni regionali che  hanno fatto ricorso all’addizionale regionale proprio l’Emilia-Romagna, governata dal Pd con gli alleati del centro-sinistra, vanta il primato nazionale della Regione che l’ha aumentata di più nell’ultimo decennio, una stangata: da 195 a 418 euro (+113%). Un record negativo che il Pd ha motivato con la necessità di compensare i tagli ai trasferimenti statali agli enti locali , con il danno inflitto pesantemente in ultima istanza ai contribuenti ed alle loro finanze familiari. Oltretutto, l’addizionale Irpef è una tassa subdola: colpisce e non lascia traccia perché viene «annegata» e riscossa insieme all’Irpef".

Lo scorso anno  gli italiani hanno pagato 47 miliardi di tasse locali, di cui 16,8 solo per le addizionali Irpef, mentre Imu e Tasi si sono mangiate 20,8 miliardi (di cui 3,6 finiti nelle casse dello Stato e il resto in quelle dei Comuni). Da un’indagine de "Il Sole 24 Ore" su dati Banca d'Italia 2017  prendendo in esame la somma delle imposte regionali, provinciali e comunali su una famiglia-tipo (due genitori con lavoro dipendente e due figli a carico, con un reddito annuo di 44.000 euro, una casa di proprietà di 100 mq  e un'auto) dell’Emilia-Romagna il prelievo fiscale ammonta a ben 1.591 euro. Ben lontani da Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, dove i cittadini pagano meno tasse, rispettivamente 1.160 e 1.268 euro. "Ad una pressione fiscale elevata si aggiunge un impoverimento delle famiglie ed una difficoltà delle imprese di produrre ricchezza, creare valore aggiunto e nuova occupazione - chiosa Ragni -. E’ una catena senza fine che bisogna spezzare. Su questo fronte, la riduzione delle tasse per cittadini e imprese e la creazione di una free tax area su scala territoriale, Forza Italia sarà sempre irremovibile. Da tutto questo, il nostro invito al sindaco Drei di non aumentare l’aliquote dei tributi locali. E se l’intento era quello di servire i ‘ritocchi’ nel silenzio  generale, con la nostra denuncia il piano è fallito".

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