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Terremoto in Regione, Balzani invoca le primarie: "Si vede che non le facciamo da tempo"

Se si andasse ad elezioni anticipate a novembre, la possibilità di avere le Primarie del Pd per scegliere il candidato potrebbe sfumare e Balzani dice la sua. "La brusca interruzione della legislatura regionale credo ponga a tutti coloro che si occupano di politica in Emilia Romagna una questione fondamentale: dove andare nei prossimi anni?"

L'ex sindaco di Forlì, Roberto Balzani, in seguito al terremoto in Regione, che ha visto le dimissione del Presidente Vasco Errani, interviene sulla questione delle Primarie sulla sua pagina Facebook. Balzani potrebbe essere uno dei candidati alla presidenza, non lo ha mai nascosto, ma il suo nome non è favorito rispetto agli altri che circolano, Matteo Richetti e Stefano Bonaccini ad esempio. Se si andasse ad elezioni anticipate a novembre, la possibilità di avere le Primarie del Pd per scegliere il candidato potrebbe sfumare e Balzani dice la sua.

“La brusca interruzione della legislatura regionale credo ponga a tutti coloro che si occupano di politica in Emilia Romagna una questione fondamentale: dove andare nei prossimi anni? Dopo tre lustri di governo omogeneo, a che punto siamo? Quali sono gli obiettivi strategici per la società, l'economia, l'ambiente, la cittadinanza, la salute, l'innovazione e la formazione di qui al 2020? Le nostre modalità di leggere i bisogni e di rispondere ai medesimi tengono? E così via”, dice il professore.

“Di tutto questo non vi e' quasi traccia nei resoconti e nelle dichiarazioni di questi giorni. L'unica preoccupazione pare quella di non tenere congressi e di non fare le primarie. Cioè di evitare accuratamente di discutere di politica (il che e' buffo per un partito politico. Non trovate?). La ricerca spasmodica della persona capace di garantire tutti, provvedere magari a preventive spartizioni di posti e tacitare i pochi facinorosi intenzionati a costruire un'opinione pubblica informata pare ben avviata”, continua Balzani.

“Per questo, fermamente, mi unisco a tutti quelli che chiedono le primarie: almeno sara' un'opportunità vera di confronto. Almeno sapremo dove Tizio mi vorrebbe portare, dove vorrebbe portarmi Caio. Almeno tenteremo di parlare, per una volta, di politica autentica, e cioè di cose concrete e non di destini personali. E' da tanto che non lo facciamo, in Emilia Romagna. Da troppo tempo, ormai. E si vede”, chiude l'ex sindaco, senza lasciare nulla di non detto.

Interviene anche il segretario regionale del Pd, Stefano Bonaccini: "Nessuno deve temere le Primarie, che sono nel DNA del Partito Democratico e sono regolate dallo statuto; anche qui in Emilia-Romagna le abbiamo fatte in tante occasioni. Sia interne per scegliere i segretari di partito ai vari livelli, io ad esempio vi ho partecipato quando le vinsi per diventare segretario regionale, sia di coalizione per scegliere invece i candidati a sindaco in tanti Comuni. Si possono evitare in quei casi in cui PD e alleati trovino convergenza piena su una candidatura come recentemente e' successo ad esempio a Sassuolo per Pistoni, per stare dalle nostre parti, o in Piemonte, con la candidatura di Chiamparino alla Presidenza della Regione. Altrimenti, di fronte a più candidature, si fanno le Primarie. Senza remore. Non ho dubbi che sapremo discutere serenamente e seriamente, come si aspettano peraltro da noi gli elettori".

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