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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Terremoto, l'ex vicesindaco: "Rinunciare alla tangenziale per rendere sicure le case"

“Bisognerà - dice Biserna - che ci decidiamo a fare solo manutenzione e non fare più grandi opere. Io fermerei anche quelle che sono impegnate e non sono partite"

“Non siamo in fascia altissima di rischio, ma oltre il 60% delle case è ante normativa sismica, in particolare il centro storico, con tutto quello quindi che ne consegue. Gli edifici pubblici, scuole in testa, sono sotto controllo ed esiste un piano di risanamento pluriennale che da quel che so procede regolarmente, ma di fronte ad eventi di portata elevata avremmo comunque dei problemi”. E’ quanto ha dichiarato, dopo il devastante terremoto che ha colpito il centro Italia mercoledì scorso, l’ex vicesindaco di Forlì, Giancarlo Biserna, che ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda Forlì.

IL PIANO CASA HA BISOGNO DI SOLDI - “Mi spiace, ma tutto quello che si dice di fare in questi giorni va benissimo, ma non è materia dell'oggi, ma del dopo dopo domani perché il Piano Casa ha bisogno di tanti soldi che non ci sono. E poi per dove? Per Forlì? Nell'oltretempo può darsi. Ora ci dobbiamo arrangiare. Ovvio che non possiamo buttare le risorse del Piano degli Investimenti tutti sulla prevenzione sismica, ma aumentare quelli che ci sono, che sono pochi, si. Con una avvertenza. Che vadano poi a valere sul Piano Casa, per cui bisognerà negoziare con il Governo una certa entità di anticipi, altrimenti "noi facciamo", ma i contributi poi vanno ad altri”.

INVESTIRE I SOLDI DELLA TANGENZIALE BIS IN ANTISISMICA - “Bisognerà poi - dice ancora Biserna - che ci decidiamo a fare solo manutenzione e non fare più grandi opere. Io fermerei anche quelle che sono impegnate e non sono partite, se si può. Che nessuno parli più di via Emilia bis, di collegamento Mestre Orte, di sviluppo di strade pedemontane o pedemare. Addirittura andrei vedere da Anas se il famoso quarto lotto del sistema tangenziale è impegnato o meno (oltre 40 milioni di euro) e girerei quello che si può su manutenzione strade, dissesto idrogelogico, adeguamenti sismici e risanamenti”.

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE - “Di più non si può - conclude l’ex vicesindaco - si può solo per i privati tenere monitorato in continuo lo stato delle case e negoziare con la forza del Comune polizze anti-terremoto, che poi ognuno dovrebbe pagare da sé. Detto questo, bisogna parlare del piano di protezione civile che abbiamo realizzato nel 2011, è ben fatto, va aggiornato, ma manca di una cosa essenziale. Non lo conoscono a memoria i cittadini. Credo sappiano poco delle aree di raccolta, delle zone di appartenenza, di tutto quello che si deve fare in situazioni del genere.  Per favore al Piano diamo subito una gran diffusione”.

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