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Ticket sanitari, dal PD "un voto di responsabilità in Consiglio comunale"

Lunedì scorso in consiglio comunale il Partito Democratico ha appoggiato una mozione volta a chiedere alla Regione di valutare la possibilità di apportare delle correzioni in merito alle scelte operate

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Lunedì scorso in consiglio comunale il Partito Democratico ha appoggiato una mozione volta a chiedere alla Regione di valutare la possibilità di apportare delle correzioni in merito alle scelte operate in tema di ticket sanitari, privilegiando criteri che tengano in considerazione anche i carichi e i componenti famigliari.

Naturalmente il nostro voto favorevole a questa mozione muove dalla volontà di tutelare la famiglia, nelle sue diverse espressioni, attraverso l’adozione di scelte politiche che siano in grado di porre in essere meccanismi che rispondano il più possibile a criteri di equità e giustizia sociale.

La scelta operata dalla Regione va già nella giusta direzione, dal momento che, a fronte di una manovra voluta dal Governo che imponeva l’introduzione di ticket aggiuntivi (per tutti i cittadini, in qualsiasi condizione economica e in maniera indistinta) pari ad € 10 su ogni ricetta di visite ed esami specialistici e € 25 sulle prestazioni da codice bianco al pronto soccorso tout court, ha cercato un’alternativa che arginasse il peso e l’ingiustizia di quella manovra.

Lo ha fatto modulando la propria risposta in base al reddito, ossia determinando tre fasce di reddito all'interno delle quali si applicano ticket differenti. In campo di politiche familiari, e di politiche sociali in genere, è corretto cercare di di individuare, laddove possibile, criteri che consentano una distribuzione dei carichi fiscali proporzionata alla capacità contributiva e al numero dei componenti del nucleo famigliare.

Riteniamo sia importante valutare correttivi che possano migliorare le scelte operate, ma non si evidenzierà mai abbastanza da dove nasce il provvedimento della Regione: dalla scelta del Governo di tagliare (per la sola Emilia-Romagna) circa 30 milioni di euro dal Fondo sanitario (saranno circa 60 milioni per il 2012): cifre a cui il Governo ha voluto far fronte applicando ticket sanitari indifferenziati su tutti i cittadini. Questa la scelta politica, voluta dal governo e davvero iniqua, a cui occorreva cercare di far fronte con tempestività, come ha fatto la Regione, e a cui vogliamo dare il nostro contributo migliorativo.
 

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