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Udc, scelte e programmi per il futuro. L'intervento di Andrea Pasini

Ha preso  carta e penna Andrea Pasini, segretario regionale UdC, per esprimere alcune valutazioni in relazione  ai sommovimenti e alle fibrillazioni che caratterizzano lo scenario parlamentare ed i partiti.

“Di fronte all’evolvere dello scenario politico di questi ultimi  giorni, ritengo doveroso intervenire nel dibattito apertosi nei vari schieramenti e sugli organi di comunicazione”.  Ha preso  carta e penna Andrea Pasini, segretario regionale UdC, per esprimere alcune valutazioni in relazione  ai sommovimenti e alle fibrillazioni che caratterizzano lo scenario parlamentare ed i partiti.

“Ora più che mai occorre essere pragmatici e fare chiarezza – continua Pasini –  altrimenti gli elettori e i simpatizzanti UdC  non comprenderanno “da che parte stiamo”, ma soprattutto cosa intendiamo fare. Oggi è indispensabile, a mio avviso, dare corpo e linfa ad un’Area di Centro riferibile al PPE, che sia però ancorata al centrodestra. Non un centro autoreferenziale! Ritengo, inoltre, corretto ribadire le scelte fatte nel corso dell’ultimo anno, vale a dire il “no” al referendum sulle trivellazioni, a quello costituzionale del dicembre scoro, il supporto alla candidatura di Tajani in Europa, opposizione ferma al governo su tematiche come fisco e famiglia. Deve, poi, essere titolo qualificante e di merito rappresentare la tradizione popolare e liberale, ma anche i valori della Dottrina Sociale della Chiesa; da qui un appello  anche in Emilia Romagna a chi, come noi, condivide un patrimonio valoriale che già ci unisce in Europa. Ecco perché auspico, quanto prima, la nascita di un soggetto politico popolare e liberale, a partire dalle forze che si riconoscono e hanno già aderito al PPE, nella certezza che porterebbe alle urne una parte importante di quell’elettorato che, non avendo più riferimenti certi, in questi ultimi anni non è andata a votare. Per essere, però, credibili e in grado di catalizzare consensi – continua il segretario regionale Udc – occorre formulare subito alcune proposte programmatiche concrete e attuabili  in grado di dar risposte ai bisogni reali del cittadino che, di fronte alle “manovre” per le alleanza poco si appassiona, anzi, sconfortato e deluso,  si allontana ancora di più dalla politica. Di qui il mio impegno per la realizzazione di questo percorso progettuale – conclude Pasini – vale dare vita ad un soggetto politico che vada oltre l’Udc e le altre forze facenti parte del Ppe, con l’impegno costante nel migliorare la considerazione che il cittadino comune ha attualmente della politica.  Non è con l’irriderla, col disprezzarla e con l’estraniarsene che la politica si risana, ma come non mi stancherò mai di ripetere è necessario praticarla onestamente resistendo e combattendo comportamenti riprovevoli”.

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