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Unione dei Comuni, respinta la richiesta del M5S di rinviare il bilancio

Presenti in aula Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del M5S di Forlì

Nel consiglio dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese di martedì è stata respinta la richiesta del Movimento 5 Stelle di rinviare il bilancio. Valerio Basciani, consigliere M5S di Forlimpopoli, ha sostenuto in corso di seduta le motivazioni dei pentastellati, alla presenza in aula di Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del M5S di Forlì, affermando che si tratta di “un vicenda molto grave”.

"Con un atto politico di “forza” è stato approvato il rendiconto 2015 e previsionale 2016 nonostante sia stata inviata ai consiglieri la relativa documentazione in modo parziale e soltanto a poche giorni dalla seduta, per la precisione fra giovedì e venerdì scorso, mentre la legge prescrive la trasmissione degli atti "almeno 20 giorni prima - sostengono i pentastellati -. Si trattava di un corposo invio di documentazione relativa ad atti e delibere che ammontava a circa 650 pagine, contenenti dati ed informazioni contabili complessi che, visto lo scarso tempo a disposizione, non è stato possibile per i consiglieri più diligenti poter verificare.

“Sono stati violati i diritti dei consiglieri. Non è stata allegata in tempo utile la relazione del revisore e non si è fornito il tempo necessario per studiare le carte ed, eventualmente, presentare proposte ed emendamenti - continuano -. La scusa fornita: che i documenti erano disponibili 20 giorni prima anche se non è stata inviata comunicazione ai consiglieri è del tutto risibile e smentita da quanto riportato nel verbale del revisore unico che afferma di aver ricevuto i documenti dalla Giunta solo il 18 e 21 aprile”.

Basciani ha abbandonato la seduta dell'Unione e entro pochi giorni depositerà in Prefettura un esposto indicando un'aperta violazione, da parte della Presidenza dell’Unione della Romagna Forlivese, degli obblighi di preventiva e corretta informazione così come prescritta dal Tuel, la legge che norma l’ordinamento degli Enti locali. “In questa battaglia ribadiamo che le Unioni dei Comuni targate Pd altro non sono che un'occasione per rafforzare il potere di chi già lo detiene e falliscono nel loro mandato nominale di semplificare e sburocratizzare la macchina amministrativa”, concludono i consiglieri pentastellati, ricordando inoltre, "come si sia parlando di un aggregato amministrativo che colleziona pasticci su pasticci: i documenti amministrativi, annullati e sostituiti, pubblicati nell’albo pretorio degli anni 2014 – 2015, e l'incapacità cronica nel gestire l'ordinaria amministrazione e la semplice distribuzione del lavoro e dei servizi fra i settori dei singoli Comuni, come nel caso dei problemi sorti per la polizia municipale".

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