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Via libera al documento preliminare al Piano regionale di gestione dei rifiuti

La Regione ha approvato il Documento preliminare al Piano regionale di gestione dei rifiuti. Entro il dicembre 2013 verrà predisposto, alla luce di un percorso partecipato, e approvato il nuovo Piano di gestione rifiuti che avrà validità fino al 31 dicembre 2020

La Regione ha approvato il Documento preliminare al Piano regionale di gestione dei rifiuti. Entro il dicembre 2013 verrà predisposto, alla luce di un percorso partecipato, e approvato il nuovo Piano di gestione rifiuti che avrà validità fino al 31 dicembre 2020.  «Grazie al Piano – spiega l'assessore Freda – verranno individuate strategie e soluzioni per prolungare la vita dei prodotti e incentivare processi di produzione più efficienti, puntando quindi su un diverso modello di sviluppo che superi la cosiddetta “società dei consumi”, e assuma invece come punto di riferimento la sostenibilità. I rifiuti dovranno essere considerati una risorsa e la raccolta differenziata dovrà diventare per i cittadini emiliano romagnoli una precisa responsabilità individuale».

Un altro tema su cui l'assessore all’Ambiente e alla Riqualificazione urbana Sabrina Freda punta è la definizione del fabbisogno impiantistico regionale: «Per quanto riguarda le valutazioni sull’utilizzo degli impianti – aggiunge Freda – relative in particolare alle autorizzazioni fatte da diverse Province agli ampliamenti delle discariche, sarebbe opportuno procedere in coerenza con quanto previsto dal Documento preliminare. Inoltre, grazie a prevenzione e recupero, si punterà alla diminuzione del fabbisogno di smaltimento finale, determinando una progressiva riduzione dell’impiantistica a livello regionale. Il Piano Regionale mira a rendere l’Emilia Romagna l’avamposto della cosiddetta “Clean Economy”, naturale articolazione della Green Economy, che punta allo sviluppo di innovative tecnologie a impatto zero, in grado di trasformare i rifiuti in risorsa e contemporaneamente di permettere il superamento della logica dello smaltimento».

"Il piano - esordisce il consigliere regionale del Pd Thomas Casadei - dovrà innanzi tutto individuare interventi finalizzati al contenimento della produzione alla fonte: questo significa incentivare azioni volte ad ampliare la durata della vita dei prodotti, a privilegiare processi di produzione più efficienti e virtuosi e a orientare le scelte dei cittadini consumatori verso prodotti e servizi che generino una minor quantità di rifiuti".

Casadei ricorda che "rispetto al dato 2011 (circa 3.000.000 di tonnellate di rifiuti urbani prodotti) il piano si pone opportunamente l’obiettivo ambizioso di una riduzione media del 25% di rifiuti prodotti. Oltre all'azione di riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, il Piano si propone di arrivare al 70% di raccolta differenziata al 2020. Ciò che più conta, oltre alla quantità, è la qualità della raccolta; a tal proposito il piano fissa nel 60%, in termini di peso, la quantità di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico da avviare a riciclaggio. Queste risorse costituiranno nuova materia prima per avviare nuove filiere di recupero (secondo l’asse strategico dell’economia verde)".

"Un ulteriore elemento su cui il piano dovrà investire è quello relativo al trattamento della frazione di rifiuto che residua dalla raccolta differenziata, ovvero il Rifiuto Urbano Residuo, che rappresenta il 30% del rifiuto urbano - aggiunge l'esponente del Pd -. Occorre prevedere processi di pretrattamento che portino ad un ulteriore recupero di circa il 50% di questa frazione di rifiuto, riducendo ulteriormente la necessità di ricorrere allo smaltimento, con evidenti vantaggi ambientali. L’aumento della raccolta differenziata e del materiale avviato a recupero offrirà al mercato una crescente quantità di materie prime seconde e di materiali che anziché generare costi e problemi ambientali dovuti al loro smaltimento, costituiranno viceversa una risorsa: questo processo virtuoso potrà generare nuove attività imprenditoriali, posti di lavoro e risparmio di materie prime, di energia e di emissioni clima alteranti".

"Dunque è molto importante, come suggerisce il Documento preliminare, che si pensi ad un Piano dei rifiuti strettamente collegato ad un’idea di sviluppo e di società, che fa dell’economia verde nelle sue molteplici forme un asse strategico - osserva Casadei -. Occorrerà inoltre potenziare la filiera del recupero della frazione organica per produrre compost di qualità. Il raggiungimento di tali obiettivi renderà possibile minimizzare il ricorso allo smaltimento sia in discarica sia tramite impianti di incenerimento e di termovalorizzazione".

"Tutti questi obiettivi e queste azioni - conclude il consigliere regionale - necessitano di una legislazione di sostegno che incentivi le politiche virtuose messe in campo dalle comunità locali e che vada ad incentivare azioni e progetti coerenti con gli obiettivi del piano e finanzi, mediante la fiscalità ambientale sui conferimenti in discarica ed inceneritore, i sistemi virtuosi di raccolta differenziata e tariffazione puntuale. Aspetti centrali, questi, della proposta di legge di iniziativa di alcuni consiglieri di maggioranza, che ho contribuito ad elaborare, che raccoglie le istanze di esperienze e proposte che vengono dalle amministrazioni locali e dall'associazionismo e che nelle prossime settimane sarà in discussione presso l'Assemblea, a cominciare dalla commissione Ambiente, Territorio, Mobilità".

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