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Salute

Vaccini, al via nel Forlivese la campagna "per la libertà di scelta"

Al via nel territorio Forlivese la campagna del "Comitato per la libera scelta - Libero per tutti" a favore della libera autodeterminazione dell’individuo in materia di salute

"Se esiste un rischio deve esserci una scelta". Al via nel territorio Forlivese la campagna del "Comitato per la libera scelta - Libero per tutti" a favore della libera autodeterminazione dell’individuo in materia di salute. "Il messaggio che essa veicola, infatti, per noi è assolutamente inequivocabile - viene evidenziato -. Come ripetiamo in ogni nostra comunicazione, le famiglie iscritte al nostro comitato non sono contro i vaccini, ma per la libertà di scelta".

Espongono dal Comitato: "I dati da noi indicati provengono dai rapporti sulle reazioni avverse ai vaccini dell'Agenzia Italiana del Farmaco, che naturalmente è l’organo incaricato dallo Stato per osservare e vigilare anche su di esse1. Se, per i soli vaccini ora resi obbligatori, in 3 anni le segnalazioni sono state 10.651, di cui 1.312 gravi, e non 0, allora noi abbiamo il diritto di ribadire per i
nostri figli sani la possibilità di scegliere se e quale trattamento sanitario eseguire. Qualunque sia la gravità di queste 10.651 reazioni avverse, dalla “semplice” febbre alla disabilità acquisita, fino alla morte, noi abbiamo il diritto di ricevere le informazioni che ci servono, nei tempi che ci servono, e di poter decidere un piano personalizzato in base allo stato di salute dei nostri figli e al rischio correlato alle malattie per cui è stato invece introdotto un obbligo di vaccinazione".

Sostengono ancora da "Libero per tutti": "Se è vero che esiste un rischio, deve esserci la possibilità di scegliere. Questo è l’unico
messaggio veicolato. E il rischio c’è, tanto è vero che esiste una Legge dello Stato a tutela dei danneggiati da vaccino: la numero 210 del 1992, intitolata “Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni”. Da un'interrogazione parlamentare di qualche anno fa, risultava che, alla data del 31 marzo 2015, i beneficiari di questo indennizzo, in quanto riconosciuti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, fossero 609, che vi fossero 22 soggetti che ne hanno beneficiato, ma la cui posizione è stata chiusa a seguito di decesso, e ben 8000 casi ancora da valutare".

"Nessuna intenzione allarmistica dunque da parte nostra (anche perché i dati delle segnalazioni sono fortemente sottostimati, in un paese in cui la farmacovigilanza è molto molto carente, come ammesso anche da Silvio Garattini, presidente dell'Istituto di Farmacologia Mario Negri) - viene evidenziato -, ma la rivendicazione forte e chiara di un diritto che è stato tolto ai nostri figli, che, se non si sottoporranno al piano plurivaccinale imposto, verranno esclusi dai nidi e dalle scuole d’infanzia che già frequentano, e quindi discriminati ed emarginati. E' notizia di questi giorni che la nostra Regione vorrebbe estendere l'obbligo della vaccinazione agli operatori sanitari di alcuni reparti ospedalieri a rischio. Ebbene, venerdì scorso i sindacati di categoria sono usciti con una nota in cui dicono di non aver firmato l'accordo proposto perché si tratta di “un provvedimento coercitivo” in cui “viene meno l'autodeterminazione sancita dalla Costituzione”. Ci chiediamo come, visto che questo appaia evidente quando si parla di adulti, per lo più medici, la nostra classe dirigente abbia potuto dimenticarlo quando si è dovuta occupare dei nostri bambini e ragazzi".

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