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I migliori ricercatori al mondo in oncologia: premiata ancora una dottoressa dell'Irst

I risultati del progetto di ricerca sul carcinoma prostatico sono valsi all’oncologa dell’Istituto Tumori della Romagna (IRST) IRCCS il prestigioso “Merit Award” dall’American Society of Clinical Oncology (ASCO)

Un bis tanto raro quanto significativo, ancor di più se a metterlo a segno è una giovane oncologa italiana. L’American Society of Clinical Oncology (Asco) – la maggiore associazione di oncologia clinica al mondo – con una scelta affatto usuale, ha infatti deciso di premiare per il secondo anno consecutivo con il “Merit Award Conquer Cancer Foundation” la dr.ssa Vincenza Conteduca. L’ambito riconoscimento che Asco Foundation riserva ad un piccolo numero di studiosi capaci di far progredire la lotta ai tumori, sarà consegnato durante il Congresso della Società in programma a Chicago fino a martedì prossimo.

La ricercatrice e medico oncologo, originaria di Barletta, fa parte del Gruppo di patologia Uro-ginecologico dell’Istituto Tumori della Romagna Irst Irccs, equipe diretta da Ugo De Giorgi, e da anni porta avanti un importante progetto di ricerca sul tumore alla prostata. In Italia il carcinoma della prostata è la neoplasia più frequente negli uomini dai 50 anni in poi rappresentando oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati. Il numero di nuovi casi attesi per anno è circa 36mila. In particolare, il progetto si è posto come obiettivo lo studio dell’alterazione genetica del recettore degli androgeni nel plasma dei pazienti affetti da carcinoma della prostata resistente alla castrazione, trattati sia con terapie ormonali sia con chemioterapia. L’obiettivo era quello di stabilire l’utilità clinica dell’analisi molecolare di questo recettore nella gestione globale dei pazienti e nella scelta terapeutica secondo la reale efficacia. La validità della ricerca condotta da Conteduca (compiuta nell’ambito di un grande studio multicentrico internazionale di circa 250 pazienti che coinvolge, oltre all'Irst Irccs di Meldola anche illustri istituti inglesi e spagnoli) è stata confermata dai risultati ottenuti che hanno comprovato la possibilità di una concreta applicazione nella pratica clinica.

Lo studio ha confermato le evidenze degli anni precedenti ovvero che i pazienti con l’alterazione genetica del recettore degli androgeni nel plasma sanguigno rispondevano alle terapie ormonali con abiraterone o enzalutamide al di sotto degli standard. Tuttavia, il lavoro premiato quest’anno per la prima volta nel campo della ricerca scientifica nel carcinoma prostatico avanzato ha riportato l’assenza di alcuna associazione tra tale alterazione genetica e la risposta alla chemioterapia. Si è potuto così dimostrare che nei pazienti senza l’amplificazione del recettore degli androgeni nel plasma sarebbe più indicata la terapia ormonale con risultati significativi in termini di efficacia e qualità della vita; al contrario, nei pazienti con tale alterazione genetica (circa il 30-40% dei casi) sarebbe più opportuno intraprendere la chemioterapia.

In sintesi, l'amplificazione del recettore degli androgeni nel sangue rappresenta un vero e proprio biomarcatore identificabile in maniera non invasiva (si tratta di un prelievo di sangue) e di rapida esecuzione per il paziente, capace di indirizzare, grazie al profilo molecolare, i clinici verso cure del carcinoma prostatico avanzato personalizzate sul singolo malato. Per Conteduca, per tutti i ricercatori che hanno preso parte allo studio e per Irst Irccs, il “Merit Award” Asco rappresenta un grandissimo traguardo e riconoscimento del lavoro svolto. I risultati del progetto e il ritiro del premio si terranno nel corso del prossimo congresso annuale Asco di Chicago, il più importante appuntamento di oncologia a livello mondiale.

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