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Domenica, 28 Aprile 2024
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Un gusto per celebrare Dante: l'idea di una gelateria forlivese

"Come gelatieri abbiamo continuato a credere che il segreto per la riuscita di un buon gelato stia nell’utilizzare ingredienti 'grezzi' che troviamo naturalmente nel nostro territorio ed amalgamarli sapientemente tra loro, dando vita così alla rivisitazione di antiche ricette"

Per il sommo poeta, di cui si celebrano i 700 anni dalla morte, arriva anche un gusto di gelato dedicato made in Forlì. E' l'idea di una gelateria forlivese che vuole ricordare Dante Alighieri nel passaggio presso la cascata dell'Acquacheta, citata nel XVI canto dell'Inferno, con ingredienti che richiamano quell'ambiente naturale. 

Nella guida del Gambero Rosso “Gelaterie d’Italia 2021”, racconta il titolare di Gelatomania, Luca Lombardi: “Con enorme sorpresa, abbiamo scoperto di aver ottenuto per la prima volta la valutazione 2 coni (su 3, che era la valutazione più alta). Dunque, i fatti ci hanno dato ragione: questo ultimo anno è stato turbolento e difficoltoso per tutti quanti, ma ciò che per noi ha fatto la differenza è stato non perdere mai la fiducia nel mestiere che, da 21 anni, portiamo avanti con estremo orgoglio e dedizione. Come gelatieri abbiamo continuato a credere che il segreto per la riuscita di un buon gelato stia nell’utilizzare ingredienti 'grezzi' che troviamo naturalmente nel nostro territorio ed amalgamarli sapientemente tra loro, dando vita così alla rivisitazione di antiche ricette della nostra tradizione, con accostamenti insoliti ma ben riusciti”.

Nasce così l'idea di dedicare un gusto a Dante: “A questo proposito, abbiamo deciso di celebrare il 700esimo anniversario  della morte del sommo poeta con un interessante incontro di sapori: il miglio, cereale molto antico, il ginepro, pungente essenza resinosa, i mirtilli, delicatamente aciduli. Abbiamo scelto questi tre ingredienti caratterizzanti, ispirandoci ad un passo tratto dal XVI canto dell’Inferno, quando  Dante segue Virgilio e poco tempo dopo giungono vicini al suono del fiume che si getta in basso, tanto forte da coprire le loro voci. Dante paragona il Flegetonte che si getta nell'alto burrato sottostante alla cascata formata dall'Acquacheta presso San Benedetto nell'Appennino tosco-emiliano, fiume che cambia nome arrivato vicino a Forlì. Dante ha intorno alla cinta una corda, con cui aveva pensato a suo tempo di catturare la lonza: la scioglie come Virgilio gli ha chiesto di fare e gliela porge legata e ravvolta. Il maestro si allontana di qualche passo verso destra e getta la corda nel burrone sottostante. Dunque il miglio, il ginepro ed i mirtilli, consentono di rimandarci all’ambiente naturale e al paesaggio rilassante della cascata dell’Acquacheta”. racconta Lombardi

“Per ora il gusto sta piacendo, anche se particolare come abbinamento, noi siamo soliti sperimentare  con frutta e verdura, utilizzando ingredienti che abbiano un legame con il territorio”, conclude. 

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