A Meldola si parla di welfare
"Quale welfare per la famiglia?"questo è il titolo dell'incontro pubblico che la Comunità Cristiana Meldolese ha organizzato giovedì 17 ottobre 2013 alle ore 21 presso il teatro di San Francesco "Teresa Minoccari" (Via G.Bruno,25). Ci si soffermerà a riflettere su uno degli argomenti trattati nella 47.sima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani svoltasi a Torino dal 12 al 15 settembre scorsi che ha definito la famiglia "Speranza e futuro della società italiana" . Delle diverse tematiche trattate a Torino, si è scelto di puntare l'attenzione sul welfare e sulle eventuali proposte emerse.
L'introduzione sarà a cura del parroco di Meldola, don Mauro Petrini, il quale punterà l'attenzione oltre che sulla valenza di convegni della portata di quello di Torino, anche sul riconoscimento a livello politico che la famiglia reclama sempre di più nella nostra odierna società. I presenti potranno poi ascoltare ed interloquire con don Franco Appi, Raoul Mosconi e Sauro Bandi. Don Appi, Vicario Episcopale e Responsabile Diocesano della Pastorale Sociale presente a Torino, sottolinea:"Le Settimane Sociali avranno senso solo se non resteranno un fatto isolato; potranno incidere se nei territori, nelle diocesi, nelle associazioni e nei movimenti si affronteranno i temi trattati con il metodo del discernimento. " Raoul Mosconi , Direttore Azienda Servizi alla persona a Ravenna, Cervia e Russi, scenderà nel particolare parlando del nuovo tipo di welfare che si sta delineando: "La famiglia, prima cellula della società dove si stabiliscono le relazioni fondamentali per la crescita dell'individuo, dovrà diventare un soggetto in cui il sistema di welfare si rivolge nel suo insieme. Per realizzare questo tipo di welfare bisogna sostenere le famiglie con scelte fiscali adeguate."
E di nuovi percorsi di welfare comunitario parlerà Sauro Bandi, Direttore della Caritas Diocesana: "In questi anni di crisi economica e sociale, oltre che valoriale, appare chiaro come sia necessario ridefinire i concetti di ben-essere e di solidarietà. Occorre riorganizzare il sistema nel senso di una maggiore equità nella ridistribuzione delle risorse e ridefinire gli stili di vita, famigliari e comunitari, all'insegna della sobrietà e condivisione. E' fondamentale rigenerare i legami sociali e le reti di comunità, promuovere un modello fraterno di relazioni, dove tutti si sentano responsabili di tutti. Una comunità di questo tipo ha un capitale che non si fonda sul denaro, ma sulla coesione sociale." I presenti potranno poi intervenire con richieste di chiarimenti e di esempi pratici dove possano trovare attuazione i principi teorici enucleati dai relatori.
Daniela