Lo sfogo: "Che peccato, per pochi metri potevo non essere forlivese ed evitare Alea"
Recita la lettera: "Che peccato, per pochi metri potevo non essere forlivese ed evitare alea. Mi piace Faenza, ma sono sempre andato orgoglioso di essere forlivese puro sangue, sempre fino al 7 gennaio. Oggi mi dispiace di non essere faentino, sarebbero bastati pochi metri per evitare Alea. Circa tre settimane fa, il 25 gennaio, scrissi a Forlì today delle mie peripezie con Alea, che mai era passata da casa mia per ritirare la differenziata malgrado i 17 giorni dall'inizio della raccolta e le mie cinque segnalazioni ai numeri telefonici preposti a tale scopo. Oggi, 12 febbraio, le mie segnalazioni telefoniche ad Alea superano la decina, ho inviato Pec e ho segnalato tramite portale "Rilfedeur" al comune di Forlì la totale assenza di servizio e l'accumulo vergognoso di rifiuti a cui mi costringono.
I risultati? Nessuno, zero, totale assenza di segnali e di raccolta. Il comune che speravo risolutore, mi ha risposto (cito parte del messaggio) "si comunica che è stata avviata una procedura per la possibile soluzione della questione sollevata. Seguirà successiva comunicazione sull'esito della sua segnalazione. Distinti saluti". Mi chiedo io, ma che risposta è? L'indicazione delle tempistiche è fondamentale in situazioni di degrado legato ai rifiuti. E la Tari? Qualcuno dalle finestre di piazza Saffi, sarà giusto e terrà conto che chi non ha servizio non deve pagarla? Non mi rimane che sperare, non so nemmeno io in cosa, forse Arpae? I giornali? Striscia la notizia? Le forze dell'ordine? Lancio un appello a chiunque sappia come risolvere la questione prima che i rifiuti, Alea, ed il comune di Forlì abbiamo la meglio su di me e la mia famiglia "di confine".