"La mafia raccontata ai ragazzi forlivesi"
«Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene». Parole del magistrato Paolo Borsellino. Ebbene, essendo stato un suo collaboratore – l'ultimo venerdì della sua vita il 17 luglio 1992, lo trascorremmo insieme a Roma nella sede della DIA – sento il dovere morale di far conoscere ai ragazzi la storia di Cosa nostra e i cruenti fatti che hanno condizionato la vita di questo Paese: omicidi di uomini, donne, bambini, magistrati, poliziotti e carabinieri. Ed è per questo motivo che da 13 anni vado nelle scuole di ogni ordine e grado, persino in Francia, a “parlare” di mafia. In questi giorni sto incontrando i ragazzi di terza media della scuola di San Martino In strada. Concluderò il ciclo lunedì prossimo
. Espongo ai ragazzi il modus operandi dei mafiosi per compiere stragi, omicidi. I giovani devono riflettere sull'inaudita violenza posta in essere da coloro che pomposamente si definiscono uomini d'onore. Ripercorro coi ragazzi la genesi di Cosa nostra e quale rito occorre compiere per diventare mafioso, Illustrando nei dettagli la struttura verticistica che caratterizza l'associazione criminale operante ormai su tutto il Territorio nazionale. Parimenti, racconto ai ragazzi la Storia dei martiri, che col proprio innocente sangue, hanno scritto la pagina d'oro della lotta alla mafia. I ragazzi sono particolarmente interessati al fenomeno mafioso e mi chiedono cosa possono fare per contribuire a sconfiggerla. Ad ogni incontro e dopo una breve mia introduzione, inizia il dibattito vero e proprio, con decine e decine domande e curiosità. Non mi sottraggo alle loro domande, anche quando mi chiedono se vi siano stati poliziotti corrotti e collusi con la mafia. Rispondo con chiarezza. Mi chiedono quasi sempre di “raccontare” Falcone e Borsellino – coi quali ho collaborato - e mentre lo faccio, noto nei loro occhi un velo di tristezza. Si rattristano anche, quando vogliono conoscere i particolari della sorte del piccolo Giuseppe Di Matteo, strangolato e sciolto nell'acido, su ordine di Giovanni Brusca. Un dramma che ho vissuto in prima persona. Come detto, lunedì seminerò per il 2021 l'ultimo seme della Legalità. Grazie di cuore ragazzi forlivesi, siete fantastici. Grazie agli insegnanti e in particolare alla prof. Laura Ravaioli per avermi invitato.
Pippo Giordano