"Nessuna pista ciclabile in via Cervese"
Recita la segnalazione: "Da qualche settimana la mia sede di lavoro si è spostata in via Antico Acquedotto (zona iper). Per raggiungerla percorro -anche- via Cervese. Nel tratto tra la rotatoria di via Bertini e quella di via Costanzo II diverse persone (soprattutto automobilisti, ma non solo) mi manifestano il loro disappunto per il fatto che pedalo in carreggiata. Visto che non ho modo di spiegare loro le mie ragioni (per ovvie ragioni, immagino, di urgenza non accolgono i miei inviti a fermarsi per chiarirci sul posto) vorrei ricordare che in quel tratto non c'è alcuna pista ciclabile. Infatti non basta che a voi sembri una pista ciclabile, per esserlo bisogna che sia presente la segnaletica verticale ed orizzontale prevista dalle norme. In assenza di questa, essendo la bicicletta un veicolo, c'è l'obbligo di circolare in carreggiata; e così io faccio.
I cartelli che indicano una pista ciclabile, con obbligo per i ciclisti di utilizzarla, sono due: - tondo a fondo blu con bicicletta; - tondo a fondo blu con bicicletta e pedone affiancati, divisi da una linea verticale. C'è un terzo cartello, tondo a fondo blu, con pedone in alto e bicicletta in basso, che individua i percorsi pedonali e ciclabili promiscui, che non rientrano tra le piste ciclabili, e per i quali non sussiste l'obbligo d'uso, come chiarito anche da un parere del Ministero dei Trasporti. Ancora una cosa: anche la bicicletta deve circolare sul lato destro. Se ho una pista ciclabile sulla sinistra non posso utilizzarla, perché sarei contromano. A meno che non sia a doppio senso di circolazione. Anche in questo caso non basta la larghezza a determinare il doppio senso, deve esserci l'opportuna segnaletica, verticale ed orizzontale. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti all'indirizzo mail gr.arch@tiscali.it (per questioni pratiche non risponderò ad eventuali richieste presenti nei commenti), o in strada, se vi va di fermarvi".
Giancarlo Romanini