"Ricordiamo il Museo Etnografico"
Riceviamo e pubblichiamo: "Ho letto con piacere che il Sottosegretario di Stato alla Cultura Sgarbi ha ammirato, nel corso della sua visita a Forlì, il Museo Etnografico, o, meglio, quel poco che è rimasto esposto in Palazzo Merenda, seppure da tempo tristemente precluso al pubblico. Viene spontaneo esclamare: “Bravo Sgarbi”! Gli è stato, poi, parlato dei plaustri, una delle “glorie” del museo? Sono monumentali e di varia tipologia: dipinti, scolpiti, con fondo piano, o a cuna, con o senza castellata. Nell’ambito delle Esposizioni Romagnole Riunite (1921), da cui di lì a poco nacque il museo etnografico, i plaustri vennero collocati nella sala di Palazzo Merenda poi adibita ad accogliere l’Osteria. Nel 1964 il museo si era talmente ampliato, da determinare il trasferimento a Palazzo Gaddi di tutti i materiali attinenti al mondo agricolo (quindi pure dei plaustri), nonché delle botteghe aggiuntesi a quelle originarie realizzate da Benedetto Pergoli e dai direttori a lui immediatamente successivi. Nel 2004 tutta la sezione del museo etnografico ubicata in Palazzo Gaddi venne trasferita nel deposito dell’ex Istituto Agrario di Villafranca. I locali, infatti, che ospitavano tale sezione vennero abbattuti, in quanto costituivano una superfetazione. Sono trascorsi 19 anni. Notizie dei plaustri e degli altri materiali? Possibilità che vengano nuovamente esposti? Un necrologio, infine, per la Bottega dell’ombrellaio (donata nell’agosto 2000), probabilmente inghiottita dall’alluvione, nel deposito di via Asiago".
Flavia Bugani