"Schiamazzi notturni in viale dell'Appennino, serve più educazione nei ragazzini"
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Riprendo il titolo di una serie tv per far presente una situazione imbarazzante, per non dire insostenibile, che ormai quasi abitualmente si verifica ogni sera in viale dell'Appennino, all'incrocio con il cinema Astoria. Allegria, scambi di parole, risate, possono verificarsi nei periodi estivi, magari in prossimità di locali, in luoghi di vacanze, ma non nei centri abitati, sotto le finestre di gente che il giorno dopo deve andare a lavorare e quindi ha la sveglia alle 6. Quando si verificano queste cose, e i protagonisti sono 4, 5 ragazzini, questi sono schiamazzi notturni.
È quello che si verifica puntualmente in questo tratto di una delle più strade più trafficate di Forlì, già teatro tra l'altro di eventi tragici. E non c'entra nulla se in prossimità del cinema ci sono 2 locali, perché gli schiamazzi avvengono nelle ore successive, tipo l'una di notte, e non in prossimità dei locali, che a quell'ora sono già chiusi, ma bensì sotto le abitazioni. Il fatto curioso è che i protagonisti sono giovanissimi italiani, alcuni minorenni, che si rendono protagonisti di "interessanti ed istruttive" conversazioni con decibel oltre la soglia che nemmeno tra sordomuti.
I più ganzi si cimentano con vasche andata e ritorno lungo via Ribolle, in sella ai loro cinquantini che è più il rumore che la velocità nel percorrere 100 metri. E la cosa bella è che prima di partire fanno anche le accelerazioni a mo di griglia di partenza, quasi a provare la sincronizzazione tra gas e frizione, manco fossero Valentino Rossi. Tutto questo in una cornice spettrale in cui non c'è il minimo controllo, nemmeno un cane. Difficile lanciare dal balcone un secchio d'acqua, impossibile scendere giù e discutere perché si rischierebbe qualcosa di più grave e pericoloso.
Come se ciò non bastasse ci si mettono anche i ciclisti che alle 6 del mattino di una domenica qualsiasi passano a mo di sciame in processione con le loro belle bici, facendo conversazione con voce rigorosamente alta ma così alta che il gallo della signora di fronte trova inutile anche fare chicchirichi all'alba. Che poi dove trovano la forza, l'ossigeno, per urlare in sella mentre si pedala io non lo so, io che ho il fiatone già a premere il pulsante per chiamare l'ascensore.
Ora qualcuno potrebbe pensare "dove devono andare a giocare sti poveri ragazzini", oppure "non si può nemmeno più conversare in santa pace" o ancora "quale strada devono occupare questi poveri ciclisti"? Io penso che servirebbe un po' di buona educazione e di buon senso ma visto che nel 2022 educazione e buon senso sono diventati optional allora bisogna sperare in un maggiore controllo da parte di chi ha questo tipo di competenze. Dovevamo uscirne migliori si diceva..... a me sembra che si stia percorrendo una strada senza ritorno