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La missione salvezza di Firicano: "Serve volontà per raggiungere l'obiettivo"

Secondo l'allenatore "la situazione non è disastrosa" e "tutte le squadre sono raggiungibili", anche se attualmente la condizione fisica dei biancorossi "non è al 100% sotto l'aspetto fisico".

Uno "spogliatoio moscio". Ma è tempo di ottimismo, specie quando "si ha una forte volontà" di cambiare. il neo mister di Forlì, Aldo Firicano, punta "sulla voglia che ha la squadra di uscire dalla zona play-out". Secondo l'allenatore "la situazione non è disastrosa" e "tutte le squadre sono raggiungibili", anche se attualmente la condizione fisica dei biancorossi "non è al 100% sotto l'aspetto fisico". E con la sfida di sabato contro la Lucchese inizia un ciclo di quattro partite che Firicano definisce "cruciali per le sorti di questo campionato".

"Ho trovato uno spogliatoio moscio - evidenzia il successore di Richard Vanigli -, ma credo sia normale in questi casi. E' importante che i più esperti e coloro che militano da diversi anni nel Forlì fungano da traino e mi diano una mano con i più giovani. Credo sia importante risvegliare in loro un forte senso di appartenenza". Firicano già martedì ha guidato la prima seduta d'allenamento: "Credo ci sia bisogno di lavorare sia sul campo che sulla testa, non ci deve essere preoccupazione. E' ovvio che c'è poco tempo per incidere sul campo e non dobbiamo nemmeno fasciarci la testa perché tutte le squadre hanno delle difficoltà".

Il neo mister ha chiarito di aver accettato la sfida del Forlì perchè "prima di tutto è un mestiere che amo. Non riesco a fare a meno del lavoro sul campo. Inoltre sono convinto che questa squadra può uscire da questa situazione difficile". Notevole il curriculum: da ricordare gli splendidi anni di Cagliari, quando i sardi furono semifinalisti di Coppa Uefa nella stagione 93-94), oppure quando con la Fiorentina aveva conquistato il biglietto di sola destinazione Champions League.

"Ognuno di noi ha un bagaglio figlio della sua esperienza passata - chiarisce l'ex difesnore -. Ho appreso molto da ogni mio allenatore, sicuramente le esperienze con Trapattoni, Romini e Tabarez sono state tutte fortemente formative. Negli ultimi anni ho sempre giocato con la difesa a 4. Credo di riproporla anche qui, anche perché in quella zona di campo siamo veramente contati".

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