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Il riconoscimento

"Premio giornalistico Salvatore Gioiello": il riconoscimento a Luca Gregorio e Riccardo Magrini

La presidente del Panathlon Club, Marilena Rosetti, ha dato il via alla serata ricordando l'importanza consolidata nel tempo del "Premio Salvatore Gioiello"

Capita, a volte, che ci si possa sentire in sintonia con persone appena conosciute, come se fossero amiche di sempre. È questa la sensazione che i soci del Panathlon Club Forlì hanno avvertito, martedì sera, incontrando Luca Gregorio e Riccardo Magrini in occasione della tredicesima edizione del "Premio giornalistico Salvatore Gioiello". I due premiati costituiscono ormai una coppia inscindibile (paragonabile a quella formata dagli inarrivabili Tommasi e Clerici) che si spartisce i compiti senza necessità di accordi preventivi: Gregorio, giornalista, è preciso, professionale e mai sopra le righe, Magrini, opinionista di acclarata capacità, è invece l'elemento imprevedibile che suscita ilarità con gli innumerevoli aneddoti sciorinati copiosamente.

I presenti, giunti in gran numero per l'evento di gala a dimostrazione di quanto la coppia raccolga unanimi consensi, hanno ascoltato per quasi tre ore le narrazioni che hanno riguardato non solo il ciclismo (di cui Magrini e Gregorio sono straordinari cantori) ma anche molte altre discipline sportive, dal basket alla pallavolo, dal calcio al trotto, per poi toccare perfino divagazioni in campo musicale. La presidente del Panathlon Club, Marilena Rosetti, ha dato il via alla serata ricordando l'importanza consolidata nel tempo del "Premio Salvatore Gioiello", che ha visto tra i premiati sempre e solo personaggi di grande spessore e fama. È poi toccato a Maurizio Gioiello (figlio di Salvatore) presentare le biografie degli ospiti e porre loro le prime domande.

A svelare come si sia formato il loro sodalizio è stato Gregorio: "Il mio primo amore è stato il basket. Essendo milanese, facevo le radiocronache delle partite dell'Olimpia e pensavo che quello sarebbe stato il mio impiego definitivo. Invece, mi è stato chiesto di diventare la voce ufficiale di Eurosport per il ciclismo: avrei dovuto, però, decidere entro ventiquattro ore se accettare o meno. La proposta era allettante, peccato che io non sapessi nulla di ciclismo! Qui è intervenuto Riccardo, ex ciclista professionista, che mi ha da subito rassicurato dicendomi che mi avrebbe aiutato e sostenuto con la sua grande esperienza. Mi sono fidato di lui e la mia vita è cambiata."

Magrini, invece, non si è fatto pregare per spiegare l'origine di espressioni da lui inventate per ravvivare le lunghe telecronache del ciclismo: "La dicitura 'il veglione del tritello' nasce da un fatto reale: un mio amico stava triturando della carne con uno strumento apposito, strinse troppo un ingranaggio e la carne volò via a pezzetti per tutta la stanza. Così, l'espressione che ora io utilizzo sta a significare che un corridore che vince una gara con evidente superiorità fa festa (il veglione), mentre gli altri concorrenti sono stati triturati e dispersi. Invece la 'fagianata' sta ad indicare il comportamento di chi, senza darlo a vedere, riesce con furbizia a staccare gli avversari."

Molte sono state le domande del pubblico, competente e attento. Secca la risposta su chi sia oggi il più forte ciclista in attività: "È Pogacar, senza dubbio", è stata la sentenza del "Magro", più articolata quella sugli atleti italiani: "In questo momento - ha spiegato "Greg" - non abbiamo grandi campioni. Ma il ciclismo è bello proprio perché non si fa il tifo per una squadra, come avviene per il calcio, e nemmeno per la nazionalità; ciò che entusiasma il pubblico è una grande impresa che emoziona, come faceva Pantani, e pazienza se non è un corridore italiano."

Tra il racconto divertente e ironico di una corsa al trotto (Magrini è appassionato di cavalli trottatori) e una curiosità (Gregorio ha rivelato di aver coinvolto l'amico in un gruppo musicale dal nome 'Cane vecchio sa-und' - derivazione da un’altra espressione gergale utilizzata nelle telecronache da Magrini - che in un anno si è esibito in ben 26 occasioni) si è arrivati alla conclusione della serata e alla premiazione di rito, preceduta da una considerazione finale sulla cristallina valenza professionale di Magrini e Gregorio e da un sentito ringraziamento.

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