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MotoGp, crisi Ducati. Dovizioso attacca: "Non c'è un piano ben preciso"

Per il binomio Dovizioso-Ducati c'è un evidente passo del gambero rispetto alle precedenti stagioni

Tira aria pesante in casa Ducati dopo i primi tre round del Motomondiale. Il podio di Andrea Dovizioso in Qatar alle spalle del vincitore Maverick Vinales, dopo i promettenti test invernali, aveva fatto ben sperare a Borgo Panigale. In Argentina e Texas sono arrivati i musi lunghi. Dopo il doppio zero nel secondo appuntamento del campionato, Dovizioso e Jorge Lorenzo speravano nel tracciato di Austin per rilanciare le ambizioni della "rossa". E invece è arrivato il colpo del ko, con il forlivese sesto e lo spagnolo nono distanti rispettivamente oltre 14 e 19 secondi dalla vincitore Marc Marquez. "Abbiamo ancora molto lavoro da fare per risolvere certi limiti della nostra moto e poter stare davanti con i nostri rivali in tutti i circuiti", sono state le prime parole a caldo del romagnolo.

Per il binomio Dovizioso-Ducati c'è un evidente passo del gambero in termini di prestazioni rispetto alle precedenti stagioni: nel 2016 dopo le prime tre gare extraeuropee un competitivo Dovizioso poteva lamentarsi per la malasorte (in Argentina falciato dall'ex compagno di squadra Andrea Iannone, mentre in Texas da Dani Pedrosa); mentre nel 2015 si era presentato in Europa con ben tre podi sulle spalle. Si puntava molto sul manico di Lorenzo, ma anche l'ex iridato è stato inghiottito dalla crisi. "Non possiamo essere contenti - ha ammesso il talento romagnolo alla "Gazzetta dello Sport" - perché non abbiamo la velocità che ci aspettavamo". "Se guardiamo ai risultati passati e alle aspettative, possiamo dire che è un disastro prosegue -. però, in una situazione nella quale sulla moto vengono fuori i soliti aspetti, questa può essere l'occasione giusta per cambiare rotta".

Nel mirino c'è il telaio della Desmosedici GP17. Ma quel che preoccupa Dovizioso e Lorenzo è a quanto pare la pianificazione: "Non c'è un piano ben preciso su che cosa fare ed è questo l'aspetto più preoccupante - ha esclamato l'ex campione del mondo della 125 al quotidiano rosa -. Adesso che siamo tornati a casa c'è da metterci tutti seduti a un tavolo e parlare del futuro". Prima tappa europea del motomondiale è Jerez, tracciato da sempre poco congeniale alla rossa. Poi si volerà a Le Mans, pista amica alla Yamaha, e quindi al Mugello, con i lunghi rettilinei tanto cari alla potenza Ducati.

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