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Dovizioso si toglie qualche sassolino: "Non mi sento secondo a nessuno"

Il forlivese ha sbancato il feudo di Valentino Rossi, gestendo in modo magistrale una gara di 27 giri ricca di insidie

Chissà se sotto il casco Andrea Dovizioso avrà pensato per un attimo "qui a casa sua". Il forlivese ha sbancato il feudo di Valentino Rossi, gestendo in modo magistrale una gara di 27 giri ricca di insidie. "Eravamo al limite - ha confessato nel post gara il portacolori della Ducati -. Non è stato semplice, ma non ho fatto errori ed ho guidato bene". Dovizioso ha firmato a Misano la decima perla con la casa di Borgo Panigale, l'undicesima nella top class e la ventesima nel Motomondiale.

E dopo aver festeggiato sorseggiando champagne, l'ex campione del mondo della 125cc si è tolto un po' di sassolini dagli stivali. Ma alla fine prevale la gioia sulla rabbia. "Era una gara dove in passato ho sempre fatto tanto fatica con la Ducati - ha evidenziato -. Non è un tracciato che amo, ma vincere qui è tanto importante. Sono riuscito ad unire due mix opposti: fludità ed esplosività. E' non è per niente facile. Ma grazie alla caratteristiche della moto e al mio stile di guida è stato possibile".

Qui a Misano è arrivata la decima vittoria con la Ducati. Dove la poni?
E' una delle migliori per come è venuta e perchè è un momento importante del campionato. Era troppo importante vincere questa gara e dare una bella risposta un po' a tutti.

Risposte in particolari a chi?
La gente parla in base a come è finita l'ultima gara. Non si correva da tanto (Silverstone è stata cancellata, ndr) e sembrava che il campionato rispecchiasse il risultato Austria. Ma non è così.

Quando vince Jorge la gente lo vede come il numero uno e il grande campione. Tu invece devi sempre dimostrare qualcosa...
La gente mi ha visto per troppi anni in un certo modo e di conseguenza se vinco danno più importanza al mezzo che al pilota. Jorge viene visto come quello che è riuscito ad adattarsi e a vincere con la Ducati. E questo viene considerato un exploit dai giornalisti. Ma a me non interessa. Ognuno ha la sua opinione. Noi stiamo lavorando al modo giusto e sta pagando perchè stiamo vincendo. Quello che dobbiamo fare noi adesso è migliorare sempre di più la moto per alzare il nostro livello di competitività. Non dobbiamo guardare al campionato perchè il distacco è ampio. 

E' stato un weekend comunque difficile a causa delle condizioni della pista...
Abbiamo lavorato bene ed ho guidato bene. Ero fluido e facevo le cose giuste. Non si poteva forzare e la dimostrazione è il gap nei confronti degli altri piloti. Ed è strano ad esempio vedere Jorge cadere, soprattutto a fine gara. Eravamo al limite, ma riuscivo ad avere quella velocità "comoda", rispondendo ai tempi degli avversari.

Avevi studiato questo tipo di gara?
Sinceramente non ce l'avevo in mente così. L'importante era non perdere Jorge e salvaguardare le gomme. Poi dipendeva da come guidavano gli altri e come mi sentivo in moto. Questo lo si scopre solo in gara. La strategia l'ho decisa cammin facendo. Ho giocato con i tempi per capire le reazioni dei piloti e così sono riuscito a creare un gap e a gestirmi. Non è stato semplice, ma non ho fatto errori ed ho guidato bene. Era facile perdere l'anteriore. Nel finale ho poi gestito e quando i tempi calavano io rispondevo. 

Lo scorso anno non c'era Valentino ed eri tu il "Valentino" della situazione. Quest'anno sei comunque tu il Valentino...
Misano rimane casa di Valentino, perchè c'è il popolo giallo. Era una gara dove in passato ho sempre fatto tanto fatica con la Ducati. Non è un tracciato che amo, ma vincere qui è tanto importante. E' la conseguenza del lavoro fatto, un mix tra me e Ducati. Sono inoltre maturato nel gestire le situazioni, perchè non è semplice combattere con piloti del calibro di Marc e Jorge.

Ora c'è Aragon e la Ducati è la moto del momento. Delle ultime tre gare ne hai vinte due. Cosa ti aspetti?
Ad Aragon mi aspetto di essere veloce. Ci sarà un problema di consumo gomme. E lo siamo più dello scorso anno. E' un'altra delle piste preferite da Jorge e quindi mi aspetto che voglia riscattarsi. E anche Marc vorrà vincere. Lui studia le gare a tavolino. Dove può fare la differenza prova a vincere e nelle altre dove è magari più in difficoltà non rischia per vincere quando non ce n'è. Questo ha pagato. Ha imparato nei primi anni della MotoGp.

Continui a dimostrare di essere una prima guida...
Non mi sento secondo a nessuno da quando sono in Ducati e non mi pongo il problema. Se lo creano i giornalisti perchè sono stato visto in un certo modo. C'è questa percezione, ma non sono affari miei. So su cosa ho lavorato e su cosa devo migliorare.

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